Bernabé: perché il matrimonio Telecon 3HG è da fare
Scorporo della rete e matrimonio con H3G: il futuro prossimo di Telecom Italia si gioca qui e Franco Bernabé ne è convinto, perché, spiega all’assemblea degli azionisti, ne scaturirebbero “sinergie industriali” che consentirebbero al gruppo telefonico di “anticipare” il necessario consolidamento delle reti mobili su scala europea. Grazie a questa fusione e alla separazione della rete, Telecom sarebbe
apripista di “un percorso sul quale altri seguiranno”.
Numeri da gigante
“L’insieme delle operazioni societarie compiute tra il 1999 e il 2007, in particolare la
fusione Telecom-Olivetti e l’acquisto delle minoranze di Tim, hanno comportato – ha ricordato Bernabé – esborsi netti per oltre 36 miliardi di euro, cui va aggiunta la distribuzione di dividendi per un ammontare complessivo di 20 miliardi di euro”.
A fine 2007, a pochi mesi dall’inizio della crisi finanziaria, Telecom era gravata da un indebitamento finanziario netto di 36 miliardi di euro, a fronte di un fatturato di 29 miliardi: “Nei cinque anni successivi – ha sottolineato Bernabe’ – ci siamo sforzati di conciliare la riduzione dell’indebitamento con il sostegno degli investimenti, essenziali per una societa’ che trova la propria ragion d’essere nell’eccellenza delle infrastrutture e delle reti di telecomunicazioni”.
Mercato affollato, meglio quando si è in pochi
Nella telefonia mobile, in particolare, ha detto Bernabé, “la sostenibilità dei servizi
è oggi più a rischio, per la continua contrazione dei prezzi e la scarsita e l’onerosità delle frequenze”. Il settore europeo “appare decisamente troppo frammentato soprattutto se confrontato con i corrispondenti mercati statunitensi. Eventuali freni o ostacoli al naturale processo di consolidamento non potrebbero che portare a un ulteriore ritardo dello sviluppo delle reti Lte”.