San Raffaele, partite le prime lettere di licenziamento
Sono circa una quarantina le lettere di licenziamento partite oggi per i lavoratori dell’ ospedale San Raffaele di Milano, di cui 20 riguardano dipendenti dell’area amministrativa, e 20 dell’area sanitaria. E’ quanto conferma Margherita Napoletano, delegato Usb e membro della rappresentanza sindacale unitaria.
“Tra le circa 40 lettere di licenziamento partite – spiega – una riguarda anche un delegato sindacale. Nelle prossime ore ci riuniremo insieme agli altri colleghi per decidere le iniziative, ma già da ora è stata fissata per lunedì mattina un’assemblea dei lavoratori, e ci attiveremo per avviare la procedura per una nuova data di sciopero”.
Stamani invece una delegazione dei sindacati ha incontrato, presso la sede del consiglio regionale, il presidente del consiglio, Raffaele Cattaneo, l’ufficio di presidenza e i capi gruppo. “Abbiamo proposto come Usb e Usi – continua Napoletano – di chiudere la procedura di licenziamento, chiedere l’ applicazione del contratto della sanità pubblica a tutto il privato convenzionato, maggiore trasparenza con la pubblicazione di bilanci e stipendi di dirigenti e consulenti. Cattaneo dal canto suo si è impegnato a far riaprire il tavolo della trattativa, mentre la commissione consiliare di sanità ci convocherà per una audizione”.
San Raffaele: licenziamenti esito inevitabile
L’ospedale San Raffaele “conferma che le lettere di licenziamento rappresentano l’inevitabile esito del mancato accordo con la rappresentanza sindacale unitaria (rsu) e rappresentano oggi uno strumento necessario per affrontare il grave stato di crisi dell’ospedale”. E’ quanto si legge in una nota. “Purtroppo – prosegue la nota – l’intesa raggiunta con la rsu il 21 gennaio 2013 al ministero del Lavoro e delle politiche sociali – intesa che consentiva, tramite altri strumenti, di evitare i licenziamenti – è stata respinta nel referendum interno con il 55% dei voti, e successivamente la rsu ha anche respinto la mediazione del prefetto di Milano e rifiutato di indire un nuovo referendum come richiesto da una petizione firmata da 919 dipendenti”.
“In questo contesto i licenziamenti diventano pertanto necessari secondo la tempistica prevista dalla legge 223 – si conclude – anche se l’amministrazione ospedaliera non esclude che, in presenza di fatti nuovi, l’intera procedura possa essere rivista”.
Cattaneo: scriverò una lettera a Maroni e agli assessori competenti
Sulla situazione dell’ospedale San Raffaele di Milano e delle lettere di licenziamento in arrivo per i primi 40 lavoratori “scriverò una lettera al presidente della Giunta” Roberto Maroni, “e agli assessori competenti, Mantovani e Aprea”. Ad annunciarlo è Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale lombardo, in una nota diffusa nelle stesse ore in cui arrivavano le conferme dell’avvio della procedura per una tranche dei 244 licenziamenti annunciati.
Nella missiva, in cui si riassume quanto emerso durante l’incontro con i rappresentanti sindacali dell’ospedale, Cattaneo sottolineerà “la necessità di trovare il modo di riaprire un tavolo di trattativa per trovare una soluzione immediata ad una vicenda critica”.
“La tempestiva convocazione dei rappresentati sindacali – spiega – è testimonianza concreta della grande attenzione e della disponibilita’ all’ascolto da parte dell’Assemblea regionale lombarda e di tutte le forze politiche. Una disponibilita’ che confido i lavoratori possano trovare ora anche nelle altre sedi competenti”.