Estorsioni nel Casertano, in manette anche un carabiniere
Quindici persone sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Caserta nell’ambito dell’operazione denominata Titano2. I quindici sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e porto illegale di armi: il tutto per favorire il clan dei Casalesi, fazione Schiavone.
Tra gli arrestati, oltre a imprenditori di Afragola, anche un carabiniere in servizio alla pg della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli nel 2010 accusato di favoreggiamento personale e di falso per soppressione per occultamento di un fascicolo riguardante l’assegnazione della gara per il servizio del trasporto scolastico a Castel Volturno a cui partecipava un imprenditore. Gli inquirenti hanno ricostruito una serie di estorsioni ai danni di imprenditori di Casal di Principe, Aversa e Cancello e Arnone che gli uomini del clan riscuotevano in occasione delle festivita’ Natalizie, Pasquali e a Ferragosto.
Tra i tanti episodi c’è quello ricostruito ai danni di un imprenditori con una rivendita di materiale termoidraulico di Aversa il quale, inserito nel libro mastro del clan, doveva corrispondere agli uomini del pizzo 5 mila euro in occasione delle tre scadenze. Nel periodo tra ottobre e novembre del 2010, invece, la camorra aveva chiesto la somma in denaro a una farmacia veterinaria di Cancello Arnone, mentre nel periodo precedente aveva imposto la somma estorsiva mediante l’imposizione dell’installazione di macchinette per videopoker, a una sala giochi. Il gruppo aveva chiesto denaro per la camorra anche al titolare di un distributore di carburante di Pastorano (novembre 2010- gennaio 2011) con la sottrazione di un mezzo agricolo per la restituzione del quale venne chiesta una ingente somma di denaro. Alcune delle vittime, pero’, sono indagate per favoreggiamento personale per aver negato, anche sotto interrogatorio, di essere vittima di richieste di pizzo.