Dell’Utri condannato a sette anni, pg chiede arresto
La Corte d’appello di Palermo ha condannato l’ex senatore Pdl Marcello Dell’Utri imputato di concorso esterno in associazione mafiosa confermando la pena di 7 anni.
Il pg di Palermo Luigi Patronaggio ha chiesto l’arresto, per pericolo di fuga, dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, condannato oggi in appello a 7 anni per concorso in associazione mafiosa. E’ quanto apprende l’ANSA in ambienti giudiziari. Non è ancora nota la decisione della corte.
La Corte ha celebrato il processo dopo l’annullamento con rinvio, da parte della Cassazione, della prima sentenza di appello che aveva condannato Dell’Utri a 7 anni, assolvendolo, però, dei reati a lui contestati dal ’92 in poi. Nel verdetto la Corte, presieduta da Raimondo Lo Forti, fa riferimento alla sentenza del tribunale che aveva condannato l’imputato a 9 anni e, vista l’assoluzione in appello ormai definitiva dei fatti successivi al ’92, si determina la pena a 7 anni di carcere: la stessa pena del primo processo d’appello, annullato dalla Cassazione.
“Speravo in un’altra sentenza, ma accetto il verdetto” ha detto l’ex senatore del Pdl. “Dire che ho ancora fiducia è una parola grossa. Sono tranquillo, del resto le cose non le posso cambiare io. Aspetto le prossime puntate di questo romanzo criminale che non poteva finire qui. Non sono contento – ha detto – non posso esserlo. Spero nella cassazione. Del resto la vita va avanti, c’é la trattativa e il resto. Il romanzo continua”.
Secondo l’accusa, per oltre 30 anni l’ex manager di Publitalia avrebbe avuto rapporti con personaggi di spicco di Cosa nostra facendo anche da “mediatore” di una sorta di accordo protettivo stretto tra Silvio Berlusconi e le cosche. Un patto costato fiumi di denaro all’ex premier che, pagando, avrebbe tenuto al sicuro sé e i suoi familiari dalle minacce mafiose.
Fonte: Ansa