Starchild: il ragazzo dalle stelle di Chihuahua – di Nike Daidone
La storia dei ritrovamenti di Chihuahua in Texas risale al 1930, le ossa ed i crani analizzati allora, portarono alla conclusione di non appartenenza al genere umano e già da allora si parlò di extraterrestri. Fu una ragazza americana, allora tredicenne, in vacanza con la famiglia in una zona vicino il Messico, nella regione dei canyon, che nonostante il parere dei genitori andò ad esplorare un lungo tunnel in una miniera abbandonata dove trovò uno scheletro di donna che stringeva la mano di uno scheletro più piccolo considerevolmente diverso dallo standard umano, la ragazza pensò ad un bambino con una grave handicapp .
La ragazza poi, pose tutte le ossa in un cesto e le nascose all’ingresso del tunnel, con l’intenzione di recuperale successivamente, ma un’alluvione nella notte disperse i due scheletri nella valle, fu possibile poi recuperare solo i due crani e parte della mascella del cranio deforme.
La ragazza tenne con se i due crani fino alla sua morte nel 1998, successivamente passarono nelle mani di Melanie Young, un’infermiera neonatale, la quale capì subito che le malformazioni del cranio non erano in alcun modo il risultato di una deformità umana. Decisa a scoprire l’appartenenza del cranio deforme, Melanie si rivolse al ricercatore Lloyd Pye, il quale, dopo un’attenta analisi sottolineò che il primo cranio era quello di un adulto normale, probabilmente una femmina amerinda morta approssimativamente all’età di 20-30 anni, ma che il secondo cranio sembrava essere quello di un individuo giovanissimo, forse sui cinque anni. Le sue caratteristiche, straordinarie, erano dovute al fatto che non possedeva nessun seno paranasale, tuttavia rivoltosi ad uno specialista, gli fu riferito che in rarissimi casi di patologia umana, i seni paranasali possono mancare. “Le cavità orbitali sono molto insolite e risultano estremamente piatte rispetto ai normali standard, e i canali del nervo ottico sono deviati in basso ed in dentro in modo da rendere molto inverosimile la mobilità del normale bulbo oculare. Con questa conformazione il rilevamento visuale si baserebbe più sul movimento della testa che su quello dell’occhio; la forma del cranio è fortemente anomala, l’area parietale sporge da entrambi i lati delle orbite senza alcuna traccia di tempie normali, ma il retro del cranio è davvero strano, essendo ingrandito e drasticamente appiattito, anche il colore della sutura coronale è di un colore diverso delle ossa adiacenti. La base cranica (il buco alla base del cranio dove confluisce il midollo spinale) è spostato chiaramente in avanti in modo che la testa, fortemente distorta, possa trovare il suo centro di equilibrio sul collo”.
In poche parole, sulla base di un dettagliato referto, si concluse che l’anatomia di questo strano essere non aveva corrispondenze con una forma di vita umana. Questa conclusione venne avvalorata anche dalle leggende locali che circolavano sullo “Starchild”, il ragazzo delle stelle.
La leggenda risalente a circa 200 anni prima, riguardava proprio la regione di Chihuahua, la località dove vennero rinvenuti i teschi. I nativi locali si tramandavano una leggenda che raccontava di “Esseri stellari” scesi dal cielo e che 200 anni prima avrebbero fecondato diverse le donne negli sperduti villaggi della regione. Le donne misero alla luce i cosiddetti “Starchildren” e li allevarono poi per diversi anni. La leggenda raccontava infine, che gli “Esseri stellari” sarebbero poi tornati a prendere la loro discendenza per riportarla in cielo. Il cranio ritrovato quindi, in base alla storia, si ipotizza possa appartenere ad un discendente di questi bambini delle stelle, rimasto qui sulla terra, ma certo questo non può stabilire alcun legame diretto tra i reperti e questa leggenda .
Forse non si potrà stabilire con certezza l’ipotesi sullo Starchild, ma per riuscire a trovare una risposta a questo mistero il prof. Lloyd Pye nel febbraio del 1999, ha fondato il “Progetto ricerca starchild”, e nel corso degli ultimi tredici anni ha supervisionato lo studio delle prove scientifiche sul cranio in tre paesi, sconcertando così anche gli esperti di Stati Uniti, Canada, ed in Inghilterra, esperti che sinora non sono riusciti ad ipotizzare una patologia nota capace di generare fattezze così insolite. Le ricerche nonostante le difficoltà economiche e di altro tipo, continuano ancora oggi, attualmente è in corso un ulteriore esame e non appena i risultati saranno disponibili,saranno comunicati dalla “CNI News”.
Nuke Daidone
Il mio augurio è che sempre più scienziati tirino fuori gli attributi,
e esprimano la propria idea in modo libero, con prudenza ma al
tempo stesso non con quel ridicolo scetticismo ad oltranza.