Dipendenza Facebookiana – di Nike Daidone
I Social Network come Facebook, MySpace, Twitter, etc. sono entrati in punta dei piedi nelle nostre vite come un frivolo passatempo dove è possibile socializzare e comunicare con persone più o meno conosciute, come se ci trovassimo nella classica piazza del paese di una volta, punto di ritrovo della gente ora trasferitasi nel mondo virtuale. Nello specifico Facebook, rappresenta un aggregatore di persone che cercano e vogliono mantenere contatti con vecchi e nuovi amici, condividendo foto, video e contenuti della propria vita, ed in pochi anni è divenuto uno dei dieci siti maggiormente cliccati e frequentati del web, acquisendo in breve tempo milioni e milioni di utenti in tutto il globo. Nel 2008 la diffusione di Facebook è stata così esponenziale da posizionare l’Italia al primo posto della classifica mondiale dei paesi con maggiore percentuale di incremento utenti.
Questo passatempo però, è entrato in modo sempre più predominante all’interno delle nostre vite, acquisendo nel tempo uno spazio sempre più ampio, e quello che era inizialmente una distrazione per riempire i piccoli ritagli del nostro tempo libero,è diventato prepotentemente un elemento predominante nella nostra vita, tanto da portare, in alcuni casi, a delle patologie bene definite e conseguenze psicologiche importanti e sempre più spesso, a veri e propri casi di dipendenza. Maggiormente la dipendenza da Facebook è un problema che interessa maggiormente i giovani, soprattutto in età adolescenziale, ma non solo! In realtà è un problema di coloro che hanno difficoltà a relazionarsi con le altre persone, non si sentono in grado di affrontare la quotidianità, non si accettano e si creano quindi un mondo inventato, virtuale, dove si rifugiano sempre con maggiore frequenza, tanto da assumere per loro una priorità assoluta.
Questa dipendenza presenta dei sintomi ben definiti da non trascurare che vanno considerati un pre-allarme di problemi comportamentali sempre più seri ed invalidanti; sono sintomi di Tolleranza (assuefazione), ovvero la necessità di stare collegati e/o aggiornare i contenuti personali della propria pagina sempre di più ad ogni nuova connessione per raggiungere la medesima sensazione di appagamento; sintomi di Astinenza proprio come accade nelle dipendenze da sostanze, cioè la sensazione di intensi disagi psico-fisici nel caso non ci si colleghi per un certo periodo tempo; ed infine sintomi di Craving, ovvero la presenza sempre maggiore di pensieri fissi e di forti impulsi verso come e quando connettersi.
I sintomi di tale dipendenza sono ben individuabili: la persona dipendente da Facebook si connette al social network molte volte al giorno, spesso anche dopo intervalli di soli pochi minuti. Nell’arco della giornata è preoccupato di mantenere costantemente aggiornato il proprio profilo, come se la realtà virtuale fosse più importante di quella reale. Per questo motivo abbandona continuamente la propria postazione di lavoro o di studio per connettersi e scrivere anche semplici frasi che testimoniano la sua continua presenza. Il soggetto dipendente da Facebook spesso non si disconnette neppure per pranzare o cenare; non dorme bene, in quanto resta connesso fino a notte fonda. Inoltre se sa di non potersi connettere in quanto impegnato in altre attività, comincia a diventare nervoso e scontroso. Allo stesso tempo diventa apatico ed insofferente nei confronti della vita reale, perde la sua capacità di concentrazione divenendo totalmente insicuro ad affrontare le problematiche quotidiane. Infatti più aumenta la sua “onnipotenza” all’interno del mondo virtuale e più diminuiscono le sua capacità di affrontare la vita reale, fino ad arrivare a perdere totalmente la propria personalità, cominciando ad assumere identità differenti e varie, assolutamente diverse da se stesso.
Tutto questo porta a sintomi ben più importanti come: soffrire di insonnia, sentirsi sempre stanco, depresso o estremamente suscettibile, avere la vista annebbiata ed avvertire incapacità di metter a fuoco, nausea ricorrente, disturbi alimentari e costanti mal di testa. E’ a causa di tutti questi disturbi che il soggetto dipendente da Facebook fatica a condurre le sue normali attività quotidiane, entrando in un vortice di depressione e paura in quanto incapace di mantenere il controllo dei propri stati d’animo.
Arrivati a questo punto è assolutamente necessario intraprendere un cammino curativo con uno psicoterapeuta per “ritornare alla realtà”, per riabituarsi a vivere la propria vita allontanandosi pian piano da quella virtuale.
Quindi se vi ritrovate in qualcuno dei sintomi descritti, non li sottovalutate, trascorrere ore al giorno, tutti i giorni, su Facebook, sottraendo tempo alla vita reale, alle amicizie reali, al lavoro, a se stessi, non può essere considerato un comportamento accettabile, troviamo il giusto equilibrio tra il reale e il virtuale, vivere di illusioni può essere divertente, ma senza perdere mai la concezione della nostra realtà. Testa tra le nuvole si, ma…piedi per terra!
Nike Daidone