Sex-robot – di Nike Daidone
Incaricare le macchine di sobbarcarsi tutti i lavori pesanti destinati agli uomini è l’intento di molti studiosi del settore, ma arrivare a delegare ai robot anche le pratiche sessuali che dovrebbero apportare piacere e davvero inconcepibile, ma non la pensano così due professori dell’Università degli Studi della Scuola di Wellington Victoria, Ian Yeoman, professore di management, e Michelle Mars, sessuologa.
Secondo quanto pubblicato sulla rivista Futures, i due professori, hanno condotto uno studio dove si potrebbero ideare dei robot-prostitute, congegni fatte di gomma, plastica e circuiti che si sostituirebbero alle donne in carne ed ossa.
La European Robotics Research Network asserisce che entro un periodo di circa 5 anni questa sostituzione si compirà e apporterà grandi vantaggi risolvendo definitivamente i grandi problemi legati al mercato della prostituzione, primo fra tutti quello della trasmissione di malattie, poi tutti gli altri problemi legati al sesso a pagamento, alla pedofilia, alla droga, allo sfruttamento minorile con la conseguente tratta di esseri umani, inoltre, a detta di Yeoman e Mars, i bordelli del futuro potrebbero risolvere anche il problema della criminalità legata alla prostituzione.
Quest’ultimo fattore sembra che sia uno dei principali motivi per il quale le autorità neozelandesi stiano incoraggiando i due scienziati a realizzare il loro progetto, in questo modo, le autorità potrebbero regolamentare questo tipo di attività, avendo così l’opportunità di fermare il commercio del sesso, attraverso un controllo diretto sui prezzi delle professioniste robotizzate, le ore di servizio e le prestazioni sessuali, cosi si potrebbe anche porre fine al commercio di ragazze provenienti dall’Europa dell’Est e costrette a prostituirsi.
L’idea dei due studiosi, sarebbe quella di creare un distretto a luci rosse, ispirato ad Amsterdam, in versione moderna e computerizzata. Si chiamerebbe
Yub-Yum il distretto a luci rosse, il quartiere del sesso a pagamento con una tecnologia avanzatissima, dove si potranno trovare una gamma molto ampia e diversificata di robot uomini e donne, di ogni età e di ogni corporatura, in grado di parlare qualsiasi lingua, di diverse razze ed etnie, e, soprattutto, provvisti di ogni nozione e di ogni sofisticata tecnologia riguardo le pratiche sessuali.
I robot che abiteranno questo distretto a luci rosse, saranno costruiti con materiali pesanti, sia le robot-prostitute che i robot-gigolò saranno realizzati con materiali resistenti ai batteri umani e contribuiranno ad azzerare le malattie veneree ed ogni altro tipo di contagio.
Ma quanto potrà costare una prestazione di questi robot del sesso?
Dipende: si ipotizza un costo base di 7 mila euro per un robot capace di fare tutto, tranne cucinare, fino ad arrivare ai 10 mila euro per un all-inclusive che può includere oltre tutto il resto anche opzioni come il massaggio o uno spettacolo di lapdance.
I due studiosi ritengono che l’idea del loro progetto possa venire accolta in modo favorevole sia dall’opinione pubblica che dai dirigenti, porterebbe senz’altro alti guadagni alle casse dello stato e risolverebbe senz’altro tanti gravi problemi, ma il sesso robotizzato, sarà ugualmente soddisfacente come quello tra umani?
E soprattutto che ne pensano le lucciole della professione più vecchia del mondo?
Nike Daidone