Robot per diletto – di Nike Daidone
Cercare il modo di sostituire le fatiche umane con dei robot, è sempre stato l’obbiettivo di molti ricercatori e le macchine ormai sembrano aver sostituito molti lavori umani, eliminando molta fatica, ma anche facendo aumentare notevolmente le liste di disoccupazione. Sembra però che le nuove ricerche, non tendono a far fare ai robot solo le occupazioni gravose, ma anche quelle piacevoli… Infatti Andy Chang, responsabile dei sistemi di controllo robotici di National Instruments, sta lanciando una sfida ai calciatori professionisti ,ed è convinto che entro il 2030 i robot potrebbero battere i calciatori in carne ed ossa, infatti nei prossimi anni gli androidi si evolveranno così rapidamente che, grazie anche a software più veloci e potenti, saranno in grado di sfidare l’uomo. Nel forum tecnologico dedicato alla progettazione grafica dei sistemi organizzato dalla National Instruments a Roma il dott. Chang ha spiegato che i robot umanoidi di oggi sono molto lenti e macchinosi, ma che entro il 2030 saranno pronti a sfidare i campioni umani. Il problema per ora non è tanto la meccanica, che migliorerà certamente e che ha già raggiunto livelli molto importanti: il punto debole è la loro lentezza, causata dai lunghi tempi necessari all’elaborazione della grande quantità di dati necessari a determinare una decisione. Per ora quindi sembra che i calciatori-robot abbiano prestazioni ancora troppo limitate per un confronto uomo-macchina, ma Chang ha sottolineato che “quando si sviluppa un nuovo programma robotico, vengono realizzate programmazioni ad hoc che richiedono mesi o anni di lavoro e che, al termine del progetto, risultano così specifiche da non poter più essere utilizzate per svilupparne di nuove. Si deve iniziare nuovamente da zero, o quasi”. Nel frattempo i robot calciatori dovranno accontentarsi di giocare in un campionato tutto loro, ed hanno già il loro campionato mondiale: il RoboCup .
Un altro studio importante ci arriva dall’Istituto Italiano di Tecnologia dove è stato realizzato iCub un robot androide con le dimensioni di un bambino di quattro anni, del peso di circa 25 chili, ed è stato progettato per favorire una comunicazione naturale con l’uomo. Difatti iCub, ha una notevole capacità espressiva, ed è ricoperto di un rivestimento sintetico molto simile alla pelle che lo rende in grado interagire con le persone e nell’ambiente in maniera sicura, riproducendo il senso del tatto. Sembra incredibile ma iCub riesce addirittura ad apprendere dal comportamento umano, arrivando ad avere capacità cognitive paragonabili a quelle di un bambino. Per esempio, può riconoscere e distinguere la forma degli oggetti, toccarli e prenderli in mano.
Le nuove tecnologie quindi non tendono a realizzare solo macchine per sollevarci dalla fatica,ma anche robot specifici per il divertimento o per diletto, che ci aprono nuovi orizzonti di impiego anche in campi di comunicazione o di sperimentazione.
C’è anche da dire che nel nostro paese abbiamo competenza e capacità nel settore della robotica industriale, siamo già secondi in Europa dopo la Germania nel rapporto robot installati/persone, e addirittura primi nella robotica applicata al settore automobilistico, in Italia sono stati installati o integrati circa 4 mila e 500 robot solo nello scorso anno.
Nike Daidone