Sorpasso irregolare di Vettel, la Fia chiude il caso
Per la Fia non c’é ‘nessun caso’ e il sorpasso di Sebastian Vettel su Jean-Eric Vergne nel Gp del Brasile è legittimo. Lo ha detto un portavoce della Federazione mondiale dell’automobile al periodico specializzato Autosport.
“E’ un po’ comico guardarsi oggi indietro e vedere che eri il pilota che non sapeva sorpassare…”. Col terzo titolo iridato consecutivo in tasca, Sebastian Vettel si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Ma sul web impazza un video che avrebbe potuto indurre la Federazione internazionale automobilismo a rimettere in discussione il suo ultimo mondiale piloti, anche senza un ricorso presentato dalla Ferrari.
“Vincere partendo davanti o risalendo posizioni è la stessa cosa, fai sempre del tuo meglio. Lo scorso anno partivano sempre dalle prime posizioni, non avevamo bisogno di fare sorpassi ma venivamo criticati…”, dice Vettel a un media event organizzato alla Red Bull, ricordando le imprese di Abu Dhabi e Interlagos dove è stato protagonista di incredibili rimonte.
“Ora, dopo solo due gare, la gente ha cambiato idea”, le parole Vettel riportate da Autosport.
E tuttavia, un video che circola sul web mostra un sorpasso di Sebastian Vettel in regime di bandiera gialla nel Gran Premio di Brasile e solleva polemiche e interrogativi soprattutto in Spagna. “Manovra illegale”, scrive un po’ tutta la stampa iberica a proposito del sorpasso ai danni di una Toro Rosso nel concitato inizio di Gran Premio a Interlagos, quando Vettel, tamponato da Bruno Senna, è stato costretto ad una affannosa rimonta.
Le imamgini dalla camera car di Vettel, in effetti, mostrano che la manovra di sorpasso del tedesco inizia ancora in regime di bandiera gialla (vale a dire divieto di sorpasso). Se l’infrazione fosse stata ravvisata dai Commissari di gara, Vettel avrebbe subito una penalizzazione di 20″ che lo avrebbe relegato all’8° posto, consegnando così il titolo Mondiale a Fernando Alonso per un solo punto. Non a caso il quotidiano El Mundo scrive che ora il ferrarisa “reclama il suo titolo”. La Ferrari, tuttavia, sul caso ha evitato ogni commento e non ha intenzione di presentare ricorso alla Fia.