Una intervista sul Pkk non basta per negare status di rifugiato – Cassazione Civile
Un’intervista sul Pkk rilasciata da un cittadino curdo non e’ sufficiente per negargli lo status di rifugiato politico. Lo sottolinea la Cassazione, nell’accogliere il ricorso presentato dalla difesa di un turco di etnia curda, Izzet T. che aveva rilasciato un’intervista ad un quotidiano turco che era stata definita “terroristica” e proprio per questo gli era stato negato l’ok alla richiesta di asilo politico per ragioni di sicurezza.
In particolare, la Sesta sezione civile ha osservato che “ai fini del riconoscimento dello status di
rifugiato politico, l’omesso accoglimento dell’istanza di acquisizione dell’ordine di arresto e la mancata attivazione di una formale richiesta rivolta all’autorita’ competente nel paese d’origine, costituisce una palese violazione” del dlgs del 2008.
Inoltre, annota ancora la Suprema Corte, “la condizione di persecuzione per ragioni di dissenso politico, rappresentata dal ricorrente, peraltro fondata sull’allegazione dell’esistenza di un ordine di arresto fondato sulla mera esternazione ad un giornale di dichiarazioni reputate terroristiche, non e’ apparsa suffragata da idonei riscontri probatori”. Sara’ la Corte d’appello di Milano a riconsiderare il caso.