Scontri a Roma. Indagato un poliziotto
La Procura ha identificato e iscritto nel registro degli indagati un poliziotto autore di alcuni eccessi durante il corteo del 14 novembre a Roma. L’agente è ritratto in video e foto mentre manganella sul volto un ragazzo in terra.
Secondo quanto si e’ appreso l’agente apparterrebbe al commissariato Viminale e sarebbe stato identificato proprio attraverso foto e video.
Prosegue l’attivita’ del pm Luca Tescaroli per identificare altri responsabili di eccessi sia tra le forze dell’ordine che tra i manifestanti. Sono stati acquisiti video e foto che sono gia’ all’attenzione e visionati dalla Digos di Roma.
Perizia del Racis: il lacrimogeno è stato esploso dall’esterno
Un lacrimogeno esploso dall’esterno del ministero della Giustizia, che ha ”impattato sulla cornice” di una finestra ed e’ ricaduto ”fratturandosi in tre parti”. Sono i risultati, secondo quanto si e’ appreso, della prima perizia condotta dai carabinieri del Racis e inviata allo stesso ministro della Giustizia e alla procura di Roma.
Il video esaminato dai Cc del Racis, si legge nella relazione firmata dal generale Enrico Cataldi, “riproduce un impatto su cornice superiore della quarta finestra (a partire dallo spigolo sinistro) sita al quarto piano del ministero, di un solo artifizio lacrimogeno, poi fratturatosi in 3 parti”. Il fermo immagine, si rileva nel documento, anche se tratto da un video disponibile sul web e non dal girato originale, supporta la medesima tesi: “gli artifizi in parola si compongono di 4 dischi contenenti materiale lacrimogeno che si sprigiona durante la traiettoria o all’impatto contro superfici producendo effetto fumogeno” e per i militari del Racis “e’ di tutta evidenza che la traiettoria ondeggiante puo’ essere prodotta solo in fase di ricaduta e non in fase ascendente”. La gittata dei lacrimogeni, evidenza ancora il Racis, e’ “dell’ordine di 100-150 metri” e dunque e’ “coincidente con il posizionamento delle Forze di Polizia all’altezza di Ponte Garibaldi, come osservabile dal altro video acquisito”. I militari, nella loro relazione, parlano di un “ridotto margine di approssimazione” per le loro verifiche. Tra i reperti esaminati, la porzione di capsula di un lacrimogeno modello Folarm 4mm scomponibile, trovata nel cortile interno del dicastero di via Arenula assieme a un disco in origine unito alla capsula, e due parti di analoghi lacrimogeni con un disco, rinvenute su via delle Zoccolette.
Accertamenti su un altro agente
Gli accertamenti in corso su abusi compiuti durante la manifestazione del 14 novembre a Roma si sarebbero incentrati su un secondo episodio, oltre a quello dell’agente che colpisce in volto un manifestante gia’ immobilizzato a terra. L’episodio si riferisce ad un agente, ritratto in una sequenza fotografica, che colpisce alle spalle un manifestante isolato che sta camminando. L’agente indagato, secondo quanto si e’ appreso, sarebbe gia’ stato ascoltato.
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