Privacy violata e Facebook stacca la corrente
“ Facebook sta impazzendo! ” Molto probabilmente infatti è con questa espressione che il veterano popolo del più importante social network al mondo, commenta gli ultimi e sempre più frequenti mal funzionamenti del social network. Dopo l’11 ottobre, data in cui milioni di utenti non hanno potuto effettuare l’accesso a Facebook per circa 20 minuti, da alcune settimane pare riproporsi lo spiacevole inconveniente e dunque ci si interroga sul perché.
Quale sia il motivo di tale persistenza, lo chiarisce Il Fatto Quotidiano, che secondo quanto riportato sul sito Hacker News commenta così l’accaduto: “Facebook avrebbe “spento la luce” dopo aver scoperto che, attraverso un’apposita ricerca su Google, era possibile accedere agli account di circa 1,32 milioni di utenti – in maggioranza russi e cinesi – senza bisogno di utilizzare le password. Il problema riguardava i link, inviati agli utenti nelle email di notifica, che permettono di entrare velocemente nel profilo per rispondere a un messaggio o a una richiesta di amicizia: questi link sono diventati temporaneamente pubblici.”
Un vero e proprio allarme privacy quindi, ed è per questo che il noto social network ha deciso di “staccare la corrente”. Il pericolo di violazione della privacy però non è certo argomento delle ultime settimane; ricordiamo infatti che anche in passato si sono verificati dei veri e propri attentati alla privacy e che sempre più spesso molti utenti Facebook devono purtroppo fare i conti con profili violati e password rubate.
Il problema della violazione della privacy e della sicurezza in rete specie quando si decide di registrarsi su un social network, è preoccupazione da non sottovalutare. Una prima e forse scontata raccomandazione a questo proposito, è innanzitutto conoscere ottimamente le norme sulla privacy così da limitare contenuti altamente personali alle sole persone che si conoscono bene e proteggere mettendo poco in evidenza informazioni riservate.
Ciò che molti trascurano è che Facebook è un social network, non un diario personale!
Fonte: Controcampus.it