Anche le madri dei bambini venuti al mondo con tecniche di procreazione assistita potranno disconoscere i figli al momento della nascita, come avviene per i bimbi concepiti in modo naturale. Lo prevede un emendamento presentato in commissione Affari sociali della Camera da Antonio Palagiano (Idv), e votato da tutti i gruppi tranne la Lega.
“Non esistono madri di serie A e di serie B e, se a tutte le donne è concessa la possibilità di disconoscere il proprio nascituro al momento del parto, deve essere così anche per le donne che ricorrono alla procreazione medicalmenteassistita”, spiega Palagiano, responsabile nazionale sanità dell’Italia dei valori.”Per questo – prosegue – non posso che essere soddisfatto per l’approvazione dell’emendamento a mia prima firma, che permetterà anche alle donne che ricorrono alle tecniche di procreazione medicalmente aassistita di mantenere la segretezza del parto e di veder così tutelata la loro libertà di scelta. Cade così un ulteriore tassello della legge 40 e, se possibile, si rende ancora più urgente una riscrittura delle normativa italiana sulla Pma, evidentemente inadatta a tutelare esigenze e diritti di donne e coppie che desiderano un figlio ricorrendo alla tecnica della provetta”.
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