Cassazione: Sì ai domiciliari per i malati gravi
“Il diritto alla salute va tutelato anche al di sopra delle esigenze di sicurezza”. La Cassazione lo sottolinea in una sentenza in cui viene data ragione a un detenuto che ha presentato ricorso contro la custodia in carcere proprio perché gravemente malato ai reni. “In presenza di gravi patologie – si legge ancora nel documento – si impone la sottoposizione al regime degli arresti domiciliari o comunque il ricovero in idonee strutture”.
Secondo i giudici della Suprema Corte, i tribunali di sorveglianza non hanno il diritto di negare ai detenuti con patologie gravi, per le quali si prevede anche un peggioramento, di ottenere la detenzione domiciliare o il ricovero in strutture idonee a curarli.
Già la circostanza che il carcere non sia attrezzato con strumenti per gli accertamenti diagnostici necessari alle patologie dei detenuti – ad esempio la tac con contrasto, la scintigrafia e l’ecografia – rende non compatibile il regime di detenzione con la “disciplina legale”.
Nel frattempo, il detenuto malato di reni ha ottenuto i domiciliari che inizialmente gli erano stati negati dal Tribunale di sorveglianza di Taranto.