CdM: via libera alla semplificazione dei riti civili. Palma: “Provvedimento di notevole importanza”
Palazzo Chigi. “E’ un provvedimento di notevole importanza”. Così il ministro della Giustizia Nitto Palma commenta il varo definitivo da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo recante Disposizioni complementari al codice di procedura civile in materia di riduzione e semplificazione dei procedimenti civili di cognizione, ai sensi dell’articolo 54 della legge 18 giugno 2009, n. 69.
Parlando ai giornalisti al termine della riunione di Palazzo Chigi, il guardasigilli si sofferma sugli effetti del provvedimento che porterà una “notevole velocizzazione dei procedimenti, con tutti i vantaggi che ne derivano anche sul piano economico, se è vero che proprio nella lentezza del processo civile pare risieda, secondo i dati della Banca d’Italia, quasi un punto del PIL”.
Palma annuncia inoltre che sono in via di definizione gli ultimi tasselli normativi che ancora mancano per completare la semplificazione del processo civile e sui quali il governo non è potuto intervenire direttamente perchè non ricompresi nella delega del decreto legislativo: si tratta delle norme sulle procedure fallimentari, sui procedimenti relativi ai titoli di credito e alla proprietà industriale e in materia di famiglia. “Al riguardo stiamo ultimando la preparazione di due disegni di legge: il primo riguarda le norme che devono assistere la definizione dei processi pendenti, in modo da poter mandare a regime quanto prima l’attuale normativa; il secondo, cui annettiamo una grandissima importanza, riguarda il cosiddetto tribunale della famiglia, cioè la concentrazione all’interno di una sezione specializzata dei vari tribunali di tutte le problematiche che riguardano la famiglia”.
In chiusura di conferenza stampa, Il guardasigilli anticipa infine un’altra novità in tema di disagio giovanile: “E’ in avanzata fase di studio un provvedimento che riguarda l’ordinamento penitenziario minorile”.
Il provvedimento, approvato in via preliminare nella riunione del 9 giugno scorso e oggi in via definitiva, punta a ricondurre, attraverso la razionalizzazione e semplificazione della normativa speciale in materia civile, i 33 riti fin qui in essere ai 3 modelli procedimentali previsti dal codice di procedura civile: rito del lavoro, rito sommario di cognizione e rito ordinario di cognizione.
Eliminate le differenze di regolamentazione non giustificate da effettive esigenze; uniformati i passaggi procedurali, per consentire una migliore organizzazione del lavoro degli uffici giudiziari; scritte regole più chiare e con terminologia uniforme, per ridurre al minimo i dubbi interpretativi. Dopo oltre cinquant’anni di legislazione priva di disegno organico, è la prima volta che viene attuato un intervento legislativo così vasto all’insegna della semplificazione del sistema processuale civile.