Intercettazioni. Alfano, niente decreto e avanti con il ddl
Il comitato di presidenza del Csm esaminerà questa mattina le carte dell’inchiesta sulla cosidetta P4, consegnate dal pm Henry John Woodckock. L’organo di vertice del Csm dovrà decidere a chi trasmettere gli atti, che riguardano il parlamentare del Pdl e magistrato fuori ruolo Alfonso Papa. Ad essere investita sarà la Prima Commissione presieduta dal laico del Pd, Guido Calvi, che aveva assicurato che il Csm si sarebbe occupato della vicenda.
Le donne e i regali
Nei verbali della procura di Napoli sulla P4 spuntano anche gli incontri a luci rosse dell’onorevole Alfonso Papa, ricompensati con regali di lusso. Ad interessare i magistrati, però, è soprattutto la provenienza degli orologi, delle borse griffate e dei gioielli acquistati dal politico.
Nelle intercettazioni, infatti, emerge il nome del suo fornitore, che non è un gioielliere ma un noto ricettatore napoletano. E infatti dalle conversazioni tra i due è possibile ricostruire le trattative per ‘tirare sul prezzo’, gli scambi e gli articoli più richiesti. Come un Rolex,regalato a una delle sua fiamme. La donna ha confermato di averlo ricevuto senza senza garanzia nè confezione.
Scontro fra il ministro della Giustizia Angelino Alfano e la Procura di Napoli
E’ scontro dopo che il Guardasigilli ieri ha denunciato il costo per le casse dello Stato di intercettazioni “penalmente irrilevanti” come quelle disposte nell’indagine sulla cosidetta P4 e che ogni giorno raccontano sui giornali un verminaio di veleni incrociati fra i massimi esponenti del Pdl.
“La rilevanza o meno delle intercettazioni – ha risposto ad Alfano il Procuratore capo di Napoli Giandomenico Lepore – va valutata dal magistrato requirente e dal giudice giudicante, cosa che e’ regolarmente avvenuta. Eravamo obbligati a depositare le intercettazioni per metterle a disposizione della difesa. Se il
governo pensa che gravino troppo sul bilancio, le vieti. La crisi economica non può bloccare il lavoro dei magistrati”.
Alfano, in tarda serata, non ha lasciato alle toghe l’ultima parola. “Quando i pm di Napoli affermano che e’ l’autorita’ giudiziaria a dover valutare la rilevanza di un’intercettazione -ha scritto in una nota- dicono una ovvieta’. Dimenticano pero’ che proprio un giudice di Napoli in relazione a una loro richiesta, ha dichiarato le intercettazioni nei confronti di un parlamentare tanto illegittime da non citarle neanche nella sua
ordinanza. Per quanto attiene, poi, alle intercettazioni
pubblicate, tanto poco erano rilevanti che non erano state neppure utilizzate per la richiesta della custodia cautelare.