Mare: Legambiente, in un anno più 32% di reati su coste
GENOVA, 22 GIU – Inquinamento delle acque, pesca di frodo violazioni al codice della navigazione: un aumento esponenziale delle infrazioni accertate (+32,2% rispetto all’anno precedente) e regioni a tradizionale presenza mafiosa saldamente al comando di una classifica negativa stilata da Legambiente nel dossier ‘Mare Monstrum’. E’ la Campania la leader indiscussa di questo quartetto con 4 reati perpetrati per ogni chilometro di costa, contro una media nazionale di 1,6. Inquietante il dato relativo all’inquinamento e la cattiva depurazione: nel 2010 c’e’ stata una vera e propria impennata con un +44,3% rispetto al 2009 (3.781 nel 2010 contro i 2.621 del 2009). L’aumento e’ spalmato su tutte le regioni italiane e riporta alla memoria la generale inadeguatezza del servizio di depurazione in Italia, un paese che, a dispetto del ruolo che riveste fra i grandi paesi industrializzati del mondo, fa registrare un 30% di deficit depurativo.
Questo significa che 18 milioni di italiani scaricano i propri reflui senza un servizio di depurazione appena accettabile. Per questo l’Italia rischia, dopo una serie di procedure d’infrazione, d’essere deferita alla Corte di Giustizia Europea. E a far da traino nel record negativo sulla depurazione ci sono anche tante realta’ del nord Italia che smentiscono il luogo comune che vorrebbe addossare al Sud la responsabilita’ di trascinare verso il basso il Paese intero.
Imperia, Treviso e Trieste sono ai primi posti fra le localita’ con la peggior efficienza depurativa. Nella ricca Lombardia fa 2 milioni di abitanti hanno depurazione inesistente. A tutto questo si aggiungono le trivelle delle societa’ petrolifere che, grazie alla ‘manica larga’ di certe valutazioni ambientali, si preparano a intervenire sui fondali delle Egadi fino a quelli abruzzesi passando per quelli delle Tremiti.
Il tutto per estrarre il greggio sufficiente a mandare avanti il Paese per 20 mesi con un vasto rischio di disastro ambientale. A completare il quadro, tra i nuovi nemici del mare c’e’ la plastica che si merita l’attributo di ‘killer’. Secondo l’Arpa Toscana, il materiale plastico nelle acque dell’arcipelago toscano prelevato dai pescatori a strascico nel santuario dei Cetacei e’ pari al 73%.
Sarebbero invece 500 le tonnellate di rifiuti in plastica che complessivamente galleggiano nel Mediterraneo, mentre secondo l’Istituto francese di ricerca sullo sfruttamento del mare e l’Universita’ belga di Liegi, nell’estate 2010 la concentrazione piu’ alta di plastica nel Mediterraneo era nel nord del Tirreno e a largo dell’Isola d’Elba con 892 mila frammenti plastici per km quadrato, rispetto ad una media di 115 mila. Un disastro.
Mare Monstrum conclude con una nota positiva: il lavoro della sezione ambiente della procura di Napoli e quello della precedente amministrazione comunale di Rossano (Cosenza) che ha demolito meta’ degli ottanta villini costruiti sul demanio marittimo. Bene anche sindaco e prefetto di Isola Capo Rizzuto, in Calabria, che combattono contro l’abusivismo in un contesto, diciamo cosi’, ”largamente ostile”. (ANSA).