Preti e pedofilia. Il Cardinal Bagnasco chiede coraggio e verità
La recente vicenda del parroco di Sestri Ponente, arrestato per pedofilia – per aver abusato di minori – e cessione di sostanze stupefacenti, ha riportato alla ribalta della cronaca il triste intreccio tra Chiesa, preti e pedofilia. Non semmpre la Chiesa ha preso una posizione netta e di condanna, ma questa volta sia il Pontefice, sia i più alti esponenti ecclesiastici hanno duramente rimarcato l’episodio. Tra l’altro, nei confronti di Don Riccardo Seppia è stato adottato anche l’opportuno provvedimento di sospensione dalla funzione sacerdotale.
Il Cardinale Angelo Bagnasco, nella sua qualità di Arcivescovo di Genova, durante la sua omelia odierna pronunciata in occasione della celebrazione liturgica presso il Santuario della Madonna della Guardia, è ritornato sull’argomento dell’arresto di Don Riccardo Seppia. Noi, sacerdoti diocesani religiosi di Genova – ha detto il cardinale – siamo qui per la consueta Giornata di santificazione sacerdotale, per rinnovare la gioia della nostra consacrazione a Cristo e alla Chiesa, per invocare la sua benedizione sul nostro ministero. Ma non senza avere prima dato voce al nostro dolore per ogni forma di peccato e di male che, se risulterà realmente commesso dal nostro confratello, sfigura la bellezza dell’anima, scandalizza le anime, ferisce il volto della chiesa. Il nostro dolore è tanto più sconvolgente in quanto improvviso e inatteso, perché nulla lo faceva presagire ai nostri occhi. Ci sentiamo – ha aggiunto l’arcivescovo – percossi ma non abbattuti. Vogliamo affidare alla Madonna quanti hanno subito scandalo in qualunque modo e dire a loro la nostra vicinanza umile e sincera”.
Il cardinale ha così proseguito: “Noi crediamo, pastori e fedeli, che la prova e il senso di sgomento ci porteranno a salutari riflessioni su quel cammino di conversione dal quale nessuno è mai esente, ma che interpella senza sorta ogni discepolo di Cristo, ogni vero ministro di Dio. Come figli docili chiediamo dunque alla Vergine Maria di avere ognuno il coraggio della verità di guardarci nel profondo del cuore per cantare le opere del Signore perché l’amore del Signore è sempre fedele ed eterno”.