Caso Strauss-Kahn. Il NY Post: ‘la vittima forse ha l’Aids’
La presunta vittima della violenza sessuale che sarebbe stata messa in atto da Dominique Strauss-Kahn vive in un appartamento del Bronx affittato esclusivamente a adulti affetti da Hiv o Aids. Lo rivela il quotidiano New York Post riferendo che la donna, un’immigrata 32enne originaria della Guinea, occupa da gennaio, insieme alla figlia 15enne, un appartamento al quarto piano del complesso di High Bridge e che in precedenza risiedeva in un altro appartamento del Bronx, riservato dalla Harlem Community Aids United, un’organizzazione di sostegno per i malati di Aids, esclusivamente ad adulti affetti dal virus e alle loro famiglie. Il quotidiano newyorchese precisa però che, per via delle norme sulla privacy, non è in grado di affermare che la donna sia sieropositiva.
Un dipendente dell’organizzazione interpellato dal NY Post ha spiegato che almeno un adulto del nucleo familiare deve essere positivo al virus dell’Hiv o affetto da Aids per avere diritto agli alloggi, precisando che un adulto sano con un figlio minore malato non ne avrebbe diritto. Un impiegato del condominio nel quale la donna risiede ha inoltre spiegato che gli appartamenti vengono affittati direttamente dalla Harlem Community Aids United e poi concessi ai loro assistiti.
L’appartamento nel quale vive la 32enne cameriera del Sofitel non è quindi affittato a suo nome. In precedenza, sostengono fonti interpellate dal quotidiano, la donna aveva vissuto in un altro appartamento del Bronx, sempre gestito dalla Harlem Community Aids United, nel quale si era trasferita, insieme alla figlia, nel 2008. La donna, come ha tra l’altro raccontato il suo avvocato, Jeffrey Shapiro, è vedova e vive insieme alla figlia. Dai registri pubblici consultati dal quotidiano newyorchese risulterebbe che sia lei l’unica adulta residente nell’attuale appartamento, così come in quello precedente. Una circostanza confermata dai vicini di casa.
Intanto l scrittrice Tristane Banon racconta la sua versione dell’affaire Dominique Strauss-Khan, in un’intervista rilasciata ad AgoraVox nel 2008, anno in cui la donna rivelò in tv di aver subito abusi sessuali da parte del presidente del Fondo monetario. «Penso che la persona di cui parliamo abbia un problema che molti giornalisti conoscono da tempo». Allora, Tristane fu censurata. La trasmissione in cui aveva parlato, “93, Faubourg Saint-Honoré” condotta da Thierry Ardisson, coprì il nome del potenziale candidato del Partito Socialista Francese alle prossime elezioni presidenziali con un ‘bip’. AgoraVox ne fece un articolo e intervistò Tristane, ma non pubblicò il video. Nessuno, né in Francia né in Italia diede rilievo alla storia e passò inosservata. Adesso, dopo l’arresto di Strauss-Khan, accusato di stupro e sequestro ai danni della cameriera di un hotel in cui alloggiava a New York, anche la storia della Banon torna alla ribalta. E lei, non è più accusata di essere una ‘mitomane’, come accadeva nel 2008.
Tristane incontrò Strauss-Khanper intervistarlo. La scrittrice francese stava scrivendo un libro per cui doveva incontrare persngi che stimava, come le stessa racconta nell’ntervista. I due si videro due volte: la prima all’Assemblea Nationale (Camera dei Deputati), la seconda, in un appartamento privato, dove avvenne la violenza. «Ho avuto subito degli amici che mi hanno fatta parlare, perché non stavo bene. Ci sono delle conseguenze che restano, altre vanno va piano piano». La Banon aggiunge: «Non auguro a nessuno le visite psicanalitiche di cui si ha bisogno per dimenticare tutto». Inoltre, parla del ruolo della madre, esponente del Partito Socialista e proprio della corrente Strausskhaniana. Alla domanda dell’intervistatore: «È vero che sua madre chiese spiegazioni a DSK e lui le rispose che si trattava di una banale tentativo di seduzione?». Tristane risponde: «Dovremmo chederlo a lei. So solo che non ho sporto denuncia proprio per non crearle problemi».