Caso Sarah Scazzi. La cassazione conferma il carcere per Sabrina Misseri
Sabrina Misseri, la ragazza accusata di aver ucciso la cuginetta Sarah Scazzi lo scorso 26 agosto ad Avetrana, resta in carcere. Lo ha stabilito la Prima sezione Penale della Corte di Cassazione che ora, entro trenta giorni, dovrà depositare la motivazionione dell’ordinanza con cui ha dichiarato inammissibile il ricorso presenato della difesa di Sabrina Misseri avverso il provvedimento che confermava la custodia cautelare in carcere, emesso dal Tribunale di Taranto lo scorso 12 novembre 2010. Per Sabrina Mizsseri, però, si apre uno spiraglio perchè la Cassazione ha, invece, annullato con rinvio, per nuovo esame, l’ordinanza emessa il 18 gennaio 2011 con cui il Tribunale del riesame aveva rigettato l’appello sempre relativo alla scarcerazione. Il ricorso totalmente bocciato si riferisce al reclamo contro l’ordinanza con la quale il Tribunale della Libertà di Taranto, il dodici novembre 2010, aveva confermato la misura cautelare.
La difesa di Sabrina Misseri ha puntato la tesi difensiva sulla “completa inattendibilità di Michele Misseri”. Come spiega Franco Coppi, “Michele Misseri ha presentato sette versioni diverse il che vuol dire che non c’è coerenza e che non può essere considerata una persona attendibile”.
Dal canto suo l’altro difensore Nicola Marsegna ha evidenziato che Sabrina Misseri avrebbe un alibi che la scagiona dal delitto della cugina Sarah: “La successione di telefonate -ha spiegato il legale- dimostra la sua estraneità ai fatti”. Sabrina Misseri, detenuta nello stesso carcere del padre Michele, come racconta l’avvocato Marseglia, “è affetta da depressione bipolare. Alterna momenti di pianto a momenti parziale serenità”. La difesa di Sabrina Misseri ha puntato la tesi difensiva sulla “completa inattendibilità di Michele Misseri”. Come spiega Franco Coppi, “Michele Misseri ha presentato sette versioni diverse il che vuol dire che non c’è coerenza e che non può essere considerata una persona attendibile”.
Dal canto suo l’altro difensore Nicola Marsegna ha evidenziato che Sabrina Misseri avrebbe un alibi che la scagiona dal delitto della cugina Sarah: “La successione di telefonate -ha spiegato il legale- dimostra la sua estraneità ai fatti”. Sabrina Misseri, detenuta nello stesso carcere del padre Michele, come racconta l’avvocato Marseglia, “è affetta da depressione bipolare. Alterna momenti di pianto a momenti parziale serenità”.