Italia 150, Consigli regionali a Torino
Il federalismo è il terreno sul quale declinare oggi i valori dell’unità d’Italia: ne sono convinti i Presidenti dei Consigli Regionali che si sono riuniti nella prima capitale italiana, Torino, per celebrare il 150/o anniversario dell’Unità. E sul terreno del federalismo, a cominciare da quello fiscale e demaniale, oggi le assemblee legislative regionali sono chiamate a svolgere un ruolo di primo piano. Sono infatti i Consigli regionali che ora devono legiferare per l’attuazione concreta del disegno federalista, nella prospettiva di maggiore autonomia e di maggiore responsabilità delle varie articolazioni istituzionali e territoriali. Lo hanno detto, nella riunione solenne dell’Assemblea plenaria dei Presidenti dei Consigli regionali, svoltasi nel pomeriggio a Torino, il presidente del Consiglio del Piemonte, Valerio Cattaneo, il vicepresidente del Consiglio della Toscana, Giuliano Fedeli, il segretario del Consiglio del Lazio, Isabella Rauti. Proprio il federalismo – ha osservato Davide Boni, che presiede la Conferenza dei Consigli regionali e il Consiglio della Lombardia – anche se “può sembrare strano”, “darà un nuovo slancio all’Unità d’Italia”. Boni ha definito la sfida del federalismo come “ineluttabile e fondamentale.
Lo Stato unitario come oggi lo conosciamo – ha sostenuto – non sarà più. Ci sarà sempre uno Stato unitario, ma con il vero centro delle decisioni periferizzato sul territorio”. “L’attuazione concreta del disegno federalista, a cominciare da quello fiscale – ha affermato Cattaneo – entra oggi nella fase che più direttamente può e deve coinvolgere le assemblee legislative. Non si tratta di un obiettivo facile”, ha sottolineato, spiegando che il compito sarà quello di “dare corpo e completare il processo di autonomizzazione della realtà locali anche sul piano politico, rispetto alla tradizionale centralizzazione del sistema dei partiti che vige in Italia”.
Cattaneo ha ripercorso “l’evolversi delle relazioni tra i diversi livelli di governo del Paese” nell’Italia unitaria, ha raccontato l’esperienza del Piemonte e ha sottolineato l’importanza del federalismo fiscale. Con un richiamo: nella costruzione del nuovo assetto, ha detto, “occorre anche un’anima, una tensione etica e una passione civile, che abbiamo il dovere di coltivare”. Anche la riflessione di Fedeli ha toccato il tema etico. “La sfida della realizzazione del federalismo”, ha affermato, deve avvenire “nella implementazione delle tutele e delle opportunità, senza l’esplosione di costi e tasse”. E l’agire deve puntare a “interesse comune e bene diffuso”. L’identità nazionale – è l’avvertimento di Rauti – non è “una somma delle identità locali ma una sintesi. Dobbiamo rafforzare il senso di comune appartenenza dei giovani italiani e dei nuovi italiani, e lo dobbiamo fare – ha concluso – in termini di solidarietà, elemento fondante dell’identità italiana”.