Immigrati. Per Maroni necessario reintrodurre l’espulsione diretta
Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intende “assolutamente reintrodurre” la norma sull’espulsione diretta dei clandestini “resa di fatto impossibile da un intervento della Corte di Giustizia Europea che ha fatto un po’ di confusione”. Maroni ha spiegato di ritenere l’espulsione diretta “l’unico rimedio per contrastare in modo efficace l’immigrazione clandestina” e annunciato di voler procedere per decreto legge da presentare forse gia’ al prossimo consiglio dei ministri. In quell’occasione, il titolare degli Interni ha in mente di presentare un secondo provvedimento, anche questo gia’ “allo studio del ministero” per “ovviare al problema della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale una norma introdotta nel primo pacchetto sicurezza”, ovvero il potere di ordinanza dei sindaci “che e’ stato molto utile”. Maroni ha spiegato che si e’ trattata di una “censura piu’ di metodo che di merito e, per questo, facilmente superabile attraverso lo strumento legislativo”. Questo secondo provvedimento sara’ anche l’occasione per delineare “un quadro complessivo” delle norme che riguardano la polizia locale che, secondo Maroni, “non e’ giusto che abbia uno stato giuridico di quando non aveva i compiti che ha oggi”.
Hanno intanto cominciato uno sciopero della fame i circa 50 immigrati tunisini fermi alla stazione ferroviaria di Ventimiglia che hanno esposto slogan e striscioni in 3 lingue, italiano. Gli immigrati rivendicano il diritto di circolazione in Europa. In gran parte si tratta di profughi, muniti di regolare permesso di soggiorno, che sono stati respinti dalle autorita’ francesi perche’ senza sufficiente denaro per espatriare. Da Ventimiglia a Lampedusa, sono 1.750 gli immigrati rimasti a Lampedusa dopo la partenza, ieri sera, della nave “Flaminia” della Tirrenia con a bordo 1.500 profughi destinati a diverse strutture di accoglienze.
Secondo quanto riferito dal questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, soltanto un centinaio degli immigrati ancora sull’isola sono tunisini, mentre tutti gli altri provengono da Paesi dell’Africa subsahariana e sono fuggiti dalla Libia. Pertanto saranno trasferiti in centri per richiedenti asilo. A Lampedusa e’ atteso un altro traghetto, il “Moby Link”, su cui dovrebbero essere imbarcati altri 1.500 migranti circa .