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”Basta stupidaggini e falsità”. Il presidente Obama pubblica il suo certificato di nascita

Per mettere fine una volta per tutte alle accuse dei birther, ora cavalcate da Donald Trump sempre più lanciato verso la candidatura presidenziale, la Casa Bianca ha pubblicato il certificato di nascita che prova che Barack Obama è nato alle Hawaii. Sin dalla campagna elettorale del 2008 siti ed emittenti radiofoniche ultraconservatori hanno accusato l’allora candidato democratico di aver mentito riguardo al suo vero luogo di nascita, che non sarebbero state le isole del Pacifico ma in realtà il Kenya come suo padre.

Secondo la tesi dei birther – come sono stati chiamati questi teorici del complotto, che hanno trovato il sostegno di diversi esponenti repubblicani ma che hanno ottenuto una risposta dalla Casa Bianca solo dopo il coinvolgimento di Trump – Obama sarebbe quindi un presidente non legittimo, dal momento che la Costituzione stabilisce che solo i “natural born american” possono essere eletti presidente.

Il documento diffuso dalla Casa Bianca – che tutte le televisioni Usa stanno mostrando – attesta che Barack Hussein Obama II è nato nel Kapiolany Maternity and Ginecological Hospital di Honolulu il 4 agosto 1961, esattamente due anni dopo che le isole del Pacifico sono diventate il 50esimo stato americano. Nel certificato viene indicata come “african” la razza del padre, Barack Hussein Obama, e come “caucasian” – come negli Stati Uniti vengono indicati i bianchi – quella della madre, Stanley Ann Dunham.

“Non abbiamo tempo per queste stupidaggini, abbiamo cose più importanti da fare, abbiamo problemi da risolvere” ha detto Obama in una breve dichiarazione alla stampa, spiegando perché ha deciso di pubblicare il suo certificato di nascita, dopo aver ignorato ed essersi anche “divertito” per anni delle “falsità” fatte circolare dai birther. “Solitamente non commenterei una cosa del genere perché ho cose più importanti da fare” ha affermato il presidente americano. “Abbiamo grandi problemi da affrontare insieme, lo possiamo fare, ma non se ci facciamo distrarre” da cose senza importanza che ci impediscono “di essere seri”, ha detto ancora il presidente Usa.

“Sono molto orgoglioso di me stesso perché sono riuscito in qualcosa che nessun altro è riuscito a fare” ha commentato esultante Donald Trump per rivendicare il fatto che Obama alla fine ha chiarito la vicenda. “Voglio vedere con attenzione il documento, è veramente sorprendente che si sia materializzato così all’improvviso – insinua Trump – spero che sia quello giusto, dobbiamo vedere”.

Dopo aver visto come gli attacchi ad Obama sulla cittadinanza davano risultati nei sondaggi, Trump ha continuato sulla strada di una pericolosa campagna fatta di attacchi personali, lontani dalla discussione dei temi più impellenti dell’agenda politica. Nei giorni scorsi ha messo in dubbio il modo in cui Obama, studente afroamericano secondo lui con pessimi voti nella prima università californiana frequentata, sia stato poi ammesso nelle importanti università della Ivy League, prima Columbia e poi Harvard.

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