Arrestato Francesco Campana, capo della Sacra Corona Unita
(Adnkronos/Ign) – E’ finita la latitanza del capo della Sacra Corona Unita. All’alba la polizia ha arrestato quello che viene considerato il numero uno della mafia pugliese. Francesco Campana, 38 anni, si nascondeva in una abitazione di Oria, nel brindisino ed era latitante dal maggio 2010. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, per quello che ha definito ”un durissimo colpo alla Sacra Corona Unita, frutto di sforzi che sono stati compiuti in Puglia attraverso il lavoro dei gruppi investigativi speciali, istituiti proprio per la cattura dei latitanti e per porre fine alla sanguinosa guerra di mafia in quel territorio”.
Erede dei capi storici della sacra Corona Unita Giuseppe Rogoli e Salvatore Buccarella, originario di Mesagne, già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, il boss si era sottratto all’esecuzione di un provvedimento di condanna definitivo alla pena di 9 anni per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti.
”Forse solo con una botola mi sarei salvato”, ha esclamato Campana davati allo spiegamento di forze impiegato per la sua cattura, circa 60 agenti delle Squadre Mobili delle Questure di Brindisi e di Lecce che hanno circondato un intero isolato della zona settecentesca di Oria.
Ma certo, gli hanno ribattuto gli investigatori, si sarebbe dovuto trattare di una botola con un tunnel molto lungo che avrebbe dovuto portare fuori dalla cittadina federiciana. Gli agenti non gli hanno lasciato via di scampo, alcuni di loro sono penetrati anche dai tetti. L’uomo, sorpreso a letto con la sua compagna, non era armato, né aveva un cellulare.
Due persone sono state denunciate per aver fornito appoggi e collaborazione al boss. Si tratta appunto della donna che l’uomo frequentava da qualche tempo e del proprietario dell’abitazione principale nella cui dependance il capo della Sacra Corona Unita si nascondeva.
Agli agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi, guidati dal dirigente Francesco Barnaba, impegnati nelle perquisizioni subito dopo l’irruzione, Campana ha riferito che gli piace guardare la fiction ‘Squadra Antimafia 3’, andata in onda venerdì sera su Canale 5.
Le indagini che hanno portato alla cattura di Campana sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, in particolare dal pm Alberto Santacatterina e dal procuratore capo Cataldo Motta.
Con l’arresto di Campana, che segue a poca distanza l’operazione ‘Last Minute’ dello scorso 28 dicembre, con la quale furono arrestati 18 tra capi e promotori della Sacra Corona Unita, si ritiene di aver inflitto un durissimo colpo alla criminalità organizzata locale.
Con più di 1.600 affiliati, la Scu è un’organizzazione mafiosa che ha il suo centro in Puglia, si rifà ad elementi ‘religiosi’ e negli anni ha conquistato spazio grazie ad accordi criminali con organizzazioni dell’est europeo assumendo un profilo diverso dalle altre organizzazioni criminali italiane. I maggiori proventi criminali per l’organizzazione sono frutto del traffico di stupefacenti, prostituzione, traffico di armi estorsione e usura.
Il nome di questa organizzazione è formato da tre parole: ‘Sacra’, perché quando si affilia un nuovo membro all’organizzazione questo viene “battezzato” o “consacrato”; ‘Corona’, perché nelle processioni si usa il rosario (o corona); ‘Unita’ come sono uniti gli anelli di una ‘catena’. Il ‘Santo di riferimento’ è San Michele Arcangelo. La Scu nasce negli anni ’80 come emanazione autonoma di clan camorristici che avevano allungato i tentacoli fino in Puglia.