Fondi Unione Europea. L’italia li utilizza poco e male
I fondi strutturali europei assegnati all’Italia sono ultilizzati poco e male dall’Italia che, su un totale di 59,4 miliardi di euro, registra un livello di spesa effettiva bassissimo, pari al 12,1%, che scende al 10,2% nel Mezzogiorno. Inoltre il nostro paese ha un livello di impegni modesto del 22,7% ((19% al Sud), con oltre 9,8 miliardi di euro ancora da spendere da qui alla fine dell’anno per evitare il disimpegno automatico delle risorse, di cui 7,8 miliardi nelle regioni meridionali. E’ quanto emerge dal quinto monitoraggio della Uil sullo stato di attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-13.
Tra le regioni il fanalino di coda e’ la Campania, dove la spesa al 2010 e’ ferma al 6%, cioe’ a 477 milioni di euro su un totale di risorse di 7,9 miliardi, e i fondi ancora da spendere per evitare il disimpegno automatico sono pari a 1,3 miliardi.
Poco piu’ sotto c’e’ la Sicilia con il 6,7% di spesa (579 milioni di euro) e 1,2 miliardi ancora da spendere. In Puglia si passa al 9% di spesa, in Calabria al 9,1%, un po’ meglio in Sardegna dove si e’ al 19,5%. Complessivamente nelle 8 regioni meridionali su 31,5 miliardi complessivi (che non comprendono i programmi interregionali e nazionali per il Sud) la spesa e’ all’8,8% e gli impegni al 15,5%, contro il 19,2% e il 36,6% del Centro Nord. Tra i piu’ virtuosi da segnalare la provincia autonoma di Trento che ha un livello di spesa certificata del 33,2%, seguita dall’Emila Romagna al 26,5% e dalle Marche al 32,2%. La Uil per correggere il tiro invita a integrare la programmazione dei fondi strutturali europei con quella delle risorse ordinarie, al fine di ridurre “non solo il divario tra il Sud e il resto del paese, ma a ridare ossigeno a tutto il nostro sistema produttivo”. Inoltre, la Uil chiede di badare non solo ai numeri, ma anche alla qualita’ della spesa, specie in vista della corsa ad evitare i disimpegni automatici delle risorse, per non perdere l’obiettivo originario dei fondi di “assicurare addizionalita’ rispetto alla spesa ordinaria e ridurre i divari territoriali”. “E’ quindi piu’ che mai urgente – scrive la Uil nel suo rapporto – che il governo, insieme ai provvedimenti di accelerazione della spesa dia attuazione, concertando anche con le parti sociali, il Piano per il Sud” e concentrando gli sforzi sulla “semplificazione burocratica, concentrare le risorse su pochi ma reali obiettivi e soprattutto sul lavoro, attraverso un sostanzioso credito d’imposta da destinare alla buona occupazione”.