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Bagnasco. Nell’Italia di oggi non solo cinismo ma anche bontà, altruismo e fede

Il Cardinale Bagnasco
Il Cardinale Bagnasco

Il Cardinale Angelo Bagnasco, nel corso dell’inconto ad Assisi con duecentocinquanta responsabili nazionali dell’Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici provenienti da tutta Italia, ha affermato che nell’Italia di oggi avanza uno “strisciante individualismo, premessa del cinismo etico ma nel segreto delle nostre famiglie ci sono bonta’, altruismo e fede enormi”. Il presidente della Cei spiega che dobbiamo essere realisti nel registrare questo individualismo “che non crea la societa’ ed e’ la premessa del cinismo”, ma anche tenere viva la speranza che si fonda “sulla grande fede e sulla grande bonta’ che alberga fra la gente e che ogni sacerdote scopre nella sua missione”.

L’invito rivolto agli scouts e’ chiaro e forte: “Cercare di vivere riferiti a Cristo, guardando le cose con gli occhi di Gesu’, gli occhi della Pasqua”. Alla domanda “cosa dobbiamo fare?”, per il porporato la risposta e’ chiara: “Pensare e credere”. In proposito il presidente della Cei si e’ richiamato al magistero di Benedetto XVI che ci esorta a usare bene la ragione. Dobbiamo usare la ragione per capire il senso delle cose. Dobbiamo ritornare sempre a un passaggio del Vangelo per comprendere questo invito. E’ la risposta alla domanda di Gesu’ ‘Voi chi dite che io sia?’ Credere significa rispondere a questa domanda, tu che cosa dici di me. Gesu’ vuole una risposta vera. Pietro si mette nelle mani di Cristo.
  “Questa e’ la differenza. Non basta dire io credo….. E’ necessario che io mi metta nelle mani di Lui. Non si puo’ raccontare la strada – conclude il presidente della Cei – bisogna viverla. Cosi’ e’ nella fede, nelle virtu’ cristiane”.
  Al termine dell’incontro il presidente della Federazione Scouts d’Europa Cattolici ha consegnato al cardinale un fazzolettone scout mentre i giovani rivolgevano al cardinale il tipico saluto scout. In precedenza, Bagnasco aveva presieduto i vespri nella cripta della Basilica di San Francesco riaperta dopo un breve periodo di chiusura per lavori di restauro, che hanno riportato la tomba con le spoglie mortali del Santo Patrono d’Italia, allo splendore originale. Ad accogliere il presidente dei vescovi italiani e’ stato il ministro generale dei Frati minori conventuali, padre Marco Tasca, con il custode del Sacro Convento, padre Giuseppe Piemontese che ha presentato al cardinale il capo restauratore Sergio Fusetti. “Prima dell’Italia, che e’ stata opportunamente edificata e provvidenzialmente una da 150 anni, gia’ esisteva il popolo che amava e si identificava con questa meravigliosa terra, l’Italia”, ha detto Bagnasco nell’omelia ricordando che “San Francesco ha dato particolare voce, forma e bellezza a quell’anima profondamente cristiana che nel corso dei secoli ha costituito il cuore pulsante e il criterio di identita’ bello, inclusivo, aperto e universale al nostro paese e alla nostra gente”. “Per intercessione di San Francesco il Signore unisca il nostro popolo in una comune visione della vita e del mondo, nel comune sentire di quei valori fondamentali che nascono dalla fede cristiana e – ha concluso

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