Cresce in Europa la resistenza agli antibiotici
Ogni anno nell’Unione Europea oltre 25.000 persone muoiono di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, la maggior parte delle quali contratte in ospedale. In occasione della Giornata Mondiale della Salute 2011, con lo slogan “Nessuna azione oggi, nessuna cura domani. Difendi la tua difesa”, l’OMS Europa lancia l’allarme sul rischio concreto che gli antibiotici “salvavita” perdano il loro potere curativo e punta a ridurre condiscendenza, ignoranza ed irresponsabilita’.
“Siamo ad un punto critico in cui la resistenza agli antibiotici sta raggiungendo livelli senza precedenti e nuovi antibiotici non saranno prodotti in tempo”, segnala Zsuzsanna Jakab, Direttore Regionale OMS Europa. “Gli antibiotici sono una risorsa preziosa, ma ormai li diamo per scontati e ne abusiamo: oggi circolano superbatteri che non rispondono a nessun medicinale. In considerazione dell’aumento di viaggi e scambi commerciali in Europa e nel mondo, dovremmo essere consapevoli del fatto che finche’ tutti i Paesi non affronteranno questo problema, nessuno sara’ al sicuro”.
Alimenti come carne, pesce, latte, uova, frutta o vegetali possono contenere batteri patogeni resistenti e batteri che veicolano geni di resistenza agli antibiotici, trasmissibili alle persone che li consumano o che ne vengono a diretto contatto. E’ questa la conseguenza dell’abuso di antibiotici negli animali destinati alla produzione di alimenti. Nonostante l’uso degli antibiotici per promuovere la crescita degli animali sia bandito nella UE fin dal 2006, in molti Paesi della Regione Europea non e’ ancora regolamentato. Nell’uomo, le infezioni causate da batteri resistenti ad alcune classi di antibiotici e veicolate dagli alimenti sono molto difficili da curare e possono avere conseguenze fatali. Ad esempio, l’insorgenza di infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti quali Campylobacter e Salmonella e’ legata direttamente all’uso di antibiotici negli animali. Ogni anno sono quasi 200.000 i casi di campilobatteriosi riportati nella UE e oltre 100.000 quelli di salmonellosi, le infezioni piu’ comuni trasmesse dagli alimenti: tra questi molti sono dovuti a batteri antibiotico-resistenti. L’Italia riporta livelli elevati di resistenza ad alcune classi di antibiotici come ad esempio i fluorochinolonici, potenzialmente associati al loro uso non prudente negli animali. In Italia la percentuale di resistenza ai fluorochinolonici in Salmonella nel 2008 ha raggiunto il 30% nel pollo e ancora piu’ elevata e’ risultata la resistenza ai fluorochinolonici in Campylobacter jejuni.