Cellule steminali. L’Italia all’avanguardia su qulle amniotiche
“Anche il nostro Paese insieme agli Stati Uniti e’ all’avanguardia negli studi delle cellule staminali, in particolare le amniotiche, per la cura delle malattie degenerative dell’occhio”. A dichiararlo e’ il professor Giuseppe Simoni, direttore scientifico del Biocell Center, il primo centro al mondo per la crioconservazione delle staminali amniotiche. “A tal proposito”, ricorda Simoni, “la notizia arrivata dal Riken Center di Kobe in Giappone -dove e’ stata ‘creata’ una retina animale con cellule staminali- avvalora gli studi che Biocell ha avviato nel settembre 2009 con l’Harvard Medical School, dipartimento di Oftalmologia, per la differenziazione delle cellule staminali amniotiche in cellule della retina di origine retinica.
Entro fine anno”, prosegue Simoni, “potrebbero arrivare i primi importanti risultati circa l’utilizzo delle staminali amniotiche per la rigenerazione della retina in previsione di una futura applicazione terapeutica. Ricerche effettuate utilizzando appunto cellule amniotiche che, a differenza delle embrionali, non hanno controindicazioni di carattere etico, non andando a intaccare l’embrione. Ma non solo”, sottolinea il direttore scientifico, “le staminali amniotiche possono essere utilizzate a scopo autologo, (mentre le embrionali solo a scopo eterologo) e, in modelli animali, hanno persino dimostrato di essere in grado di curare anche malformazioni congenite del feto. In termini pratici gli studi avviati da Biocell e Harvard hanno come obiettivo proprio quello di poter curare malattie che provocano la degenerazione della retina, come la retinite pigmentosa, attraverso l’uso delle staminali amniotiche prelevate al momento dell’amniocentesi e poi crioconservate. Le amniotiche”, conclude il professore, “rappresentano l’approccio piu’ innovativo in questo campo sia per le loro caratteristiche biologiche che per quelle etiche. Soltanto le amniotiche mettono d’accordo scienza ed etica”.