Migranti, via libera a permessi temporanei Maroni attacca la Francia: è ostile
Sulla gestione degli immigrati, “il governo francese sta mantenendo un atteggiamento di ostilità”. Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenendo al Senato sull’emergenza immigrazione che riaccende lo scontro tra Italia e Francia. Durante la sua informativa alla Camera, il titolare del Viminale fa sapere che “permessi di soggiorno temporanei saranno concessi agli immigrati che hanno rappresentato l’intenzione di andare in un altro paese della Ue”. E a stretto giro, come anticipato, arriva la firma del decreto da parte del premier Silvio Berlusconi durante il Cdm che ha inoltre nominato il capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, commissario straordinario per l’emergenza immigrati.
Dal canto suo però la Francia è decisa a respingere gli immigrati clandestini provenienti dall’Italia. Il ministro degli Interni di Parigi, Claude Gueant, in un’intervista pubblicata sul sito del Figaro, afferma che il Trattato tra Italia e Francia consente a Parigi di “rimettere alle autorità italiane le persone che vengono da noi e sono passate attraverso l’Italia”. Inoltre, secondo Gueant l’autorizzazione di soggiorno temporaneo non basterebbe ad assicurare la circolazione nello spazio Schengen ai migranti e quindi la Francia avrebbe il diritto di respingerli. Insomma è vero che ”la regola nello spazio di Schengen è la libera circolazione”, una regola però che “non deve essere adattata a situazioni di emergenza come questa”.
Il ministero dell’Interno francese, in una circolare inviata a tutte le prefetture e alle autorità di polizia, “ricorda le regole che disciplinano la libera circolazione nello spazio Schengen di persone provenienti da Paesi terzi muniti di un documento di soggiorno provvisorio rilasciato da un Paese Schengen”. Si tratta di cinque condizioni che appaiono proprio come una risposta immediata ai provvedimenti annunciati dal governo italiano. Nella circolare si legge che queste persone “possono effettuare in Francia soggiorni che non superino i tre mesi”. Inoltre, devono essere munite di documenti di viaggio e di soggiorno validi e “riconosciuti dalla Francia”, devono poter dimostrare di avere mezzi di sostentamento sufficienti, stabiliti in “31 euro al giorno per persona” nel caso in cui dispongano di un alloggio, “62 euro al giorno a persona”, nel caso contrario. Chi entra in Francia, inoltre, “non deve rappresentare una minaccia per l’ordine pubblico” e “non essere entrato in Francia da più di tre mesi”.
Sulla questione è intervenuta anche la Commissione europea la quale ha confermato che l’Italia è libera di concedere permessi di soggiorno agli immigrati in quanto conforme alla legislazione Ue, ma perché i migranti possano viaggiare negli altri Paesi Ue dipende dal tipo di permesso accordato che deve rispettare le condizioni della libera circolazione fissate dall’accordo di Schengen. Lo ha spiegato il portavoce della commissaria Ue agli Affari interni Cecilia Malmstroem.
”Avere un permesso non implica che la persona abbia automaticamente il diritto di viaggiare liberamente in tutti i Paesi Ue, perché dipende dal tipo di permesso che le autorità italiane daranno agli immigrati”, ha spiegato il portavoce della Malmstroem sottolineando che con il permesso i rifugiati devono ”rispettare alcune condizioni stabilite da Schengen” ovvero possedere un titolo di viaggio, avere mezzi di sussistenza, e non costituire un rischio per la sicurezza pubblica del Paese”.
In ogni caso, ha precisato Marcin Grabiec, se gli immigrati non rispettano questi criteri allora devono essere rinviati nello Stato membro di provenienza. Comunque secondo Schengen, le persone con permesso di soggiorno in uno Stato membro non possono restare regolarmente più di tre mesi negli altri Stati membri. Secondo Bruxelles è quindi ”molto importante che gli Stati membri collaborino tra loro” e in particolare ”la riunione annuciata per domani tra Italia e la Francia sarà una buona opportunità per discuterne”, ha affermato il portavoce.