Yara Gambirasio, nuovi particolari dall’autopsia. E’ morta un’ora dopo l’uscita dalla palestra
La vita della piccola Yara, la 12enne scomparsa nel 2010 a Brembate Sopra (Bergamo) e trovata morta dopo tre mesi, si è spenta in meno di un’ora dall’uscita dalla palestra. Il particolare emerge dai risultati autoptici e rende possibile una più dettagliata ricostruzione della dinamica del delitto: Yara uscita di palestra, sarebbe stata quindi prelevata da un’auto e portata nel campo dove ha trovato la morte.
E’ stata l’analisi dei processi digestivi a permettere di stabilire che la ragazza è morta poco dopo la sua scomparsa. Dato che quella sera la madre di Yara ricordava esattamente cosa la bambina aveva mangiato e a che ora, è stato possibile indicare con precisione l’ora del decesso.
Gli esami autoptici hanno poi permesso di rilevare che la 12enne, quando venne rapita, svenne quasi subito. Yara dunque non era cosciente quando venne ferita e abbandonata al freddo nel campo dove ha trovato la morte. Ciò conferma che non ha sofferto per le sevizie subite dopo il rapimento.
La convinzione degli investigatori è che Yara venne aggredita e sopraffatta subito, dato che quando subì le percosse e i tagli era già incosciente. Quando venne portata nel campo di Chignolo d’Isola le vennero inflitti almeno un colpo alla testa e varie ferite non letali sul corpo. Tagli che non contemplano, tra l’altro, segni di legacci o immobilizzazioni, o ferite da difesa. Non è nemmeno escluso che l’assassino, quando ha agito, fosse convinto che Yara fosse già morta. La ragazzina, peraltro, sarebbe certamente deceduta in quel campo.
Fonte: Tgcom24