GIUDIZIO CAMERALE D’APPELLO – IMPUTATO SOTTOPOSTO A MISURA CAUTELARE – RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE – Cass. Pen, Sez. Un, Sentenza n. 35399/2010
IMPUGNAZIONI – SENTENZA IN ABBREVIATO – GIUDIZIO CAMERALE D’APPELLO – IMPUTATO SOTTOPOSTO A MISURA CAUTELARE – RICHIESTA TEMPESTIVA DI PARTECIPAZIONE – DIRITTO A PRESENZIARE – SUSSISTENZA – CONSEGUENZE
Le Sezioni unite hanno affermato che l’imputato detenuto ha il diritto di presenziare al giudizio camerale d’appello avverso la sentenza pronunciata in sede di giudizio abbreviato, anche se si trovi fuori della circoscrizione del giudice che procede, sempre che ne faccia richiesta, per la quale però non vale la regola della presentazione almeno cinque giorni prima. Hanno poi precisato che l’assenza di un termine rigido di prosposizione della richiesta non esclude che debba essere presentata con modalità tali da consentire la traduzione dell’imputato all’udienza, salvo che questi non possa osservare dette modalità come nel caso in cui sia stato ristretto immediatamente a ridosso dell’udienza. Infine, le Sezioni unite hanno statuito che il giudice d’appello del rito abbreviato, ove l’imputato sottoposto a misure restrittive non si sia rivolto al giudice competente per chiedere l’autorizzazione a recarsi in udienza o l’accompagnamento o la traduzione o questi non abbia dato l’autorizzazione, non può procedere allo svolgimento dell’udienza – sempre che gli sia comunque pervenuta a tempo la manifestazione di volontà dell’imputato di essere presente – e deve disporre la traduzione di quest’ultimo, a pena di nullità assoluta ed insanabile dell’udienza e della successiva pronunzia, ai sensi degli artt. 178, lett. c) e 179 cod. proc. pen.
Sentenza n. 35399 del 24 giugno 2010 – depositata il 1° ottobre 2010
(Sezioni Unite Penali, Presidente T. Gemelli, Relatore A. Franco)