Cassazione – Chi dirige una Comunità deve denunciare gli abusi sessuali
Chi detiene “il ruolo di autorità e di responsabilita” di una comunità protetta deve “intervenire chiarire e adottare i provvedimenti più opportuni” qualora venga a conoscenza che all’interno della struttura che dirige vengono compiute delle violenze sessuali. Queste, in sintesi, le motivazioni con le quali la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Milano che aveva assolto monsignor Renzo Cavallini, ex rettore della comunità di accoglienza meneghina “Casa del Giovane la Madonnina”, dall’accusa di concorso in violenza sessuale per non aver impedito con “la sua totale inerzia a qualsiasi livello” a un operatore laico della struttura di compiere abusi sessuali su un 17enne marocchino e un 18enne albanese, ospiti della Casa nel 2003.
Nell’accogliere il ricorso presentato dal Sostituto Procuratore Generale di Milano Laura Barbaini, la Suprema Corte ha quindi disposto un nuovo processo a carico del sacerdote, che in primo grado era stato condannato dal Gup Enrico Manzi a quattro anni insieme con l’autore delle violenze, Massimiliano Azzolini, che aveva ricevuto una pena 4 anni e 8 mesi. Entrambi erano stati assolti per una presunta violenza ai danni di un terzo giovane, così come aveva chiesto lo stesso Pm Isidoro Palma.