Corte Costituzionale

Matrimoni gay, pubblica udienza davanti alle Corte Costituzionale

Pubblica udienza innanzi alla Corte Costituzionale  sulla questione di legittimità costituzionale degli articoli del codice civile che impediscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso.  Il giudizio di legittimità costituzionale approda  all’attenzione dei giudici delle leggi dopo l’impugnativa di alcune coppie gay di Venezia e di Trento alle quali l’ufficiale giudiziario aveva vietato di procedere delle pubblicazioni di matrimonio. Per i ricorrenti nell’ordinamento giuridico italiano non esistere alcun espresso divieto di matrimonio tra persone appartenenti allo stesso sesso.

 

A loro dire, infatti,  la diversità di sesso non rientra tra i requisiti necessari per contrarre matrimonio. Il divieto, quindi, violerebbe il principio costituzionale di uguaglianza tra cittadini (art. 3 Cost,) ed è in contrasto con le norme europee in materia. Ne deriverebbe inoltre una “irragionevole disparità di trattamento” tra omosessuali e transessuali dal momento che a questi ultimi – dopo il cambiamento di sesso – è consentito il matrimonio tra persone del loro stesso sesso originario.

L’avvocatura dello Stato, costituitasi in giudizio per la presidenza del Consiglio, sostenendo l’inammissibilità della questione, sottolinea, tra l’altro che, nel caso di accoglimento da parte della Corte, si produrrebbe una “operazione di manipolatura del tessuto normativo” che compete al legislatore. Il relatore della causa é il giudice Alessandro Criscuolo. Il verdetto potrebbe essere emesso in giornata.

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