Privacy

Dati più aggiornati nel Ced del Viminale

Parere favorevole del Garante privacy su uno schema di Protocollo d’intesa da stipularsi tra il Ministero dell’interno e il Ministero della giustizia, relativo alla trasmissione telematica delle notizie di reato e dei loro esiti tra il Centro elaborazione dati (Ced) del Dipartimento di pubblica sicurezza e le Procure della Repubblica. Il Protocollo disciplina la collaborazione tra le due amministrazioni per dare attuazione al progetto denominato “Notizie di Reato1” (NdR1) con il quale si intende migliorare l’efficienza e la rapidità  nell’acquisizione delle notizie di reato da parte delle procure e ridurre i tempi di trasmissione, dalle procure alle forze di polizia, delle conclusioni dei procedimenti penali.

Ciò anche al fine di consentire un più rapido e puntuale aggiornamento dei dati personali trattati presso il Ced, nel rispetto dei requisiti di esattezza e completezza nel trattamento delle informazioni. Il parere del Garante, vincolante per il Ministero dell’interno che lo ha chiesto, è espressamente previsto dal Codice privacy nei casi in cui le autorità di pubblica sicurezza possono acquisire da altre amministrazioni  informazioni, dati o documenti,  avvalendosi di convenzioni-tipo che agevolino la consultazione di pubblici registri, elenchi, schedari e banche dati, anche per via telematica. Il parere favorevole tiene conto dei chiarimenti forniti dal Ministero dell’interno e della giustizia  nel corso di alcuni incontri tecnici tenuti presso l’Autorità. Gli approfondimenti svolti hanno riguardato, in particolare, gli aspetti del progetto relativi alla corretta identificazione delle parti che comunicano fra loro (forze di polizia e procure) e dei sistemi informatici (S.d.i del Ced. e Re.ge delle Procure) che alimentano il flusso tra le amministrazioni; l’esclusiva disponibilità e gestione da parte delle Procure delle notizie di reato trasmesse dalle forze di polizia; la più analitica descrizione delle modalità  di accesso e i tipi di informazioni “visibili” relative alle notizie di reato “segretate”. Adeguate sono risultate le misure di sicurezza a garanzia  del flusso di informazioni tra Ced del Dipartimento di pubblica sicurezza  e Procure.

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