Lazio, Lotito indagato per aggiotaggio. Csm: stop a incarichi sportivi a magistrati
Il presidente biancoceleste è inquisito insieme a Mezzaroma
nell’indagine della Procura di Milano e a Roma nell’ambito di quella
sull’assetto societario del suo club
Roma, 30 mag. (Adnkronos/Ign) – Il presidente della
Lazio Claudio Lotito al centro di due inchieste delle Procure di Roma e Milano.
Nell’indagine per aggiotaggio sul titolo della Lazio Spa, condotta nel
capoluogo lombardo dal pm Laura Pedio, risulta infatti indagato insieme al
costruttore Roberto Mezzaroma.
L’inchiesta condotta a Milano nasce da un esposto presentato da un gruppo di
piccoli azionisti alla Consob dopo che nella primavera del 2005 si era
registrato l’acquisto, da parte del costruttore Roberto Mezzaroma, di un
pacchetto pari al 14% delle azioni Lazio. L’indagine condotta a Milano ipotizza
il reato di aggiotaggio manipolativo a
carico sia di Claudio Lotito (nella
foto) che di Roberto Mezzaroma.
Nell’ambito di questa inchiesta, a quanto apprende l’ADNKRONOS, i militari
della Guardia di Finanza di Milano si sono
presentati oggi, per acquisire una serie di documenti, presso la sede della
Lazio Spa, lo studio
Scibetta, la Promed Srl e la Lazio
Events Srl.
I finanzieri del Nucleo provinciale, della Polizia giudiziaria di Milano e del
nucleo valutario del capoluogo lombardo, si sono presentati poi, per altre
acquisizioni, presso la sede di Capitalia e di Unicredito,
e presso le società del gruppo Lotito,
Linda Srl e Bona Dea Srl.
Lotito e Mezzaroma risultano poi iscritti nel registro degli indagati anche
nell’ambito dell’inchiesta sull’assetto societario della Lazio affidata al pm
romano Stefano Rocco Fava. La Procura di Roma ha aperto un
fascicolo ipotizzando il reato di ostacolo all’attività degli organi di vigilanza
disponendo anche perquisizioni per il presidente della Società calcistica
Lotito ed il costruttore Mezzaroma nonchè della società Lazio Events che è
azionista della Lazio stessa.
Al centro dell’indagine affidata al pubblico ministero Fava c’è il rapporto
inviato alla Procura della Repubblica di Roma dalla Consob per segnalare un
ingresso non chiaro nell’assetto societario della Lazio di Roberto Mezzaroma
come socio di minoranza. Secondo quanto si è appreso,
Roberto Mezzaroma avrebbe simulato la cessione a Lotito della quota di un
residence investendo poi le somme ricavate nell’acquisto di azioni della società
biancoazzurra. In sostanza, tra i due sarebbe intervenuto un patto di concerto,
un accordo che presenta aspetti non proprio limpidi secondo l’ipotesi
accusatoria fatta dal magistrato.
Intanto, al Palazzo di Giustizia di Piazzale Clodio, a Roma, è stato
interrogato l’ex arbitro di calcio Mario Palmieri. Ad
ascoltarlo, sono stati i pubblici ministeri Luca Palamara e Maria Cristina
Palaia, ai quali è affidata l’inchiesta sulla Gea.
L’incontro con i magistrati è durato circa due ore. Al termine, l’ex
fischietto non ha voluto fare dichiarazioni a proposito di quanto è stato
messo a verbale. Ha parlato pero’ del suo allontanamento, tre anni fa, dalla
classe arbitrale da parte dei designatori Paolo Bergamo e Pierluigi
Pairettomostrando ancora meraviglia per quanto decisero i dirigenti dell’Aia.
Quanto all’inchiesta in corso, Palmieri ha fatto sapere: ”Non mi aspettavo che
potessero emergere fatti cosi’ gravi”. In questa vicenda si tende anche a
stabilire se ebbe un ruolo il presidente dell’associazione italiana arbitri Tullio
Lanese.
Dopo Palmieri, i magistrati hanno ascoltato per circa due ore e mezza, come
persona informata sui fatti, il calciatore del Catania Davide Baiocco
il quale ha parlato dei suoi rapporti con la Gea, alla quale è approdato nel
2001 quando lascio’ il suo procuratore Gianni Allegrini. Baiocco è stato in
forza al Perugia e successivamente, quando si affido’ alla Gea, anche nella
Juve.
Lasciando Palazzo di Giustizia, Baiocco ha spiegato di aver deciso di farsi
rappresentare dalla Gea senza aver subito pressioni. Accetto’ quanto gli veniva
offerto da Alessandro Moggi. Il calciatore rimprovera il suo ex procuratore per
quanto dichiarato a ‘Striscia la notizià. ”Con me – ha detto – ha chiuso. Ha
detto cose non vere, io e la mia famiglia l’abbiamo sempre rispettato”.
Proseguono anche gli interrogatori della Procura di Napoli.
Oggi viene sentito l’arbitro Marco Gabriele, uno
degli indagati.
Mentre i pm torinesi Giancarlo Avenati Bassi e
Marco Gianoglio, titolari dell’inchiesta su un presunto giro di scommesse
irregolari che vede coinvolti 4 calciatori, fra cui il portiere della Nazionale
Gianluigi Buffon, hanno sentito questo pomeriggio il direttore tecnico del
sito Internet utilizzato per le scommesse, Eurobet. I
magistrati speravano di poter chiarire le modalità di utilizzo del sito. A
quanto sembra il colloquio con il responsabile del sito non avrebbe pero’
fornito elementi utili dal momento che risulterebbe molto difficile risalire
sia all’identificativo dello scommettitore sia, soprattutto, al tipo di giocate
fatte via Internet dall’Italia.
Non solo. La Quarta commissione del Csm dice basta agli incarichi
sportivi ai magistrati. La commissione propone, infatti,
al plenum di stabilire che questo tipo di incarichi del Coni e delle
federazioni non siano più autorizzabili. Per quanto riguarda quelli in corso,
invece, si concluderanno alla naturale scadenza ma comunque entro il 1 gennaio
2007.
Rinviata a domani invece la decisione della IV commissione sul caso di Settembrino
Nebbioso, l’ex capo di gabinetto del ministero della
Giustizia, che ha chiesto di essere autorizzato a ricoprire l’incarico di vice
del commissario della Figc Guido Rossi.
Accolta poi la richiesta di audizione dei pm di Torino Maurizio Laudi e Antonio
Rinaudo, finiti nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Napoli. I due
magistrati avevano chiesto di essere ascoltati dal Csm, per chiarire di persona
la loro posizione. Verranno sentiti il 6 giugno prossimo dalla prima
Commissione del Csm, mentre una settimana dopo il
13 giugno, verranno sentiti i titolari dell’indagine Filippo
Beatrice e Giuseppe Narducci.
