Strage di Capaci, Napolitano: ”Il Paese lotti unito contro la mafià’
Roma, 23 mag.
(Adnkronos/Ign)) – Lottare ”infaticabilmentè’ contro ”la mafià’. Lo scrive
il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a
Maria Falcone, sorella del magistrato
ucciso, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci. ”Quattordici
anni orsono – ricorda il capo dello Stato – la strage di Capaci segno’ il
culmine dell’attacco mafioso contro lo Stato democratico. L’angoscia e l’allarme
di quelle ore restano incancellabili nella mia memoria. L’Italia fu brutalmente
colpita nelle persone di uno dei suoi più degni, combattivi e moderni
magistrati, Giovanni Falcone,
della sua valorosa consorte e collega
Francesca Morvillo, degli agenti
Antonio Montinaro,
Rocco di Cillo e
Vito Schifani
dedicatisi alla loro sicurezzà’.
”Ma – sottolinea ancora l’inquilino del Quirinale –
la battaglia e l’esempio di Giovanni Falcone diedero i
loro frutti. L’attacco mafioso alle istituzioni repubblicane fu
fermato. L’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, nonostante le
difficoltà, è continuata con successo, anche se a un prezzo ancora elevato di
rischi e sacrifici”. Cosi’, fa notare Napolitano, ”sono stati anche di recente
assicurati alla giustizia alcuni dei più pericolosi capi dell’organizzazione
criminale. Le indagini e gli interventi repressivi hanno conosciuto nuovi
sviluppi, volti a contrastare vecchie e nuove forme di penetrazione e
aggressione mafiosa. Si tratta di
un impegno che deve instancabilmente proseguire e vedere unite le forze sociali
e politiche del Paese”.
”Nel nome di Giovanni e Francesca Falcone,
la Fondazione da lei presieduta –
prosegue il presidente della Repubblica – cara Signora Maria,
ha dato e continua a dare un contributo prezioso alla
diffusione della cultura della legalità, alla mobilitazione di tutte le
forze sane della società e in particolar modo delle generazioni più giovani
per la conquista di condizioni di sicurezza e convivenza civile in Sicilià’.
Ma il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso
fa sapere che l’appello a non candidare gli
indagati ”non è stato raccolto. Questa volta è una responsabilità che si è
assunta la politica. I tempi non erano maturi”. Grasso, che a Palermo ha
partecipato a un dibattito con gli studenti all’aula bunker dell’Ucciardone, ha
inoltre sottolineato che ”la responsabilità penale è una cosa e poi ci sono i
comportamenti, che non costituiscono reati, ma c’è una responsabilità
politicà’. ”La politica – ha ribadito – allontani chi mette in atto
comportamenti che non rappresentano gli interessi dei cittadini”.
Da parte sua, il presidente del Consiglio Romano
Prodi inizia la sua replica alla Camera con il ricordo di Falcone.
Annunciando una ”lotta dura e intransigente”
contro la mafia e ogni forma di criminalità organizzata,
come impegno del governo ”e mi auguro di tutto il
Parlamento’‘. Alle parole del premier si è unita tutta l’Aula di
Montecitorio con un applauso in piedi di tutti i deputati.
Mentre il ministro dell’Interno Giuliano Amato
ricorda che ”la costante e mai interrotta attività di contrasto di ogni grave
forma di criminalità organizzata, a distanza di 14 anni dal suo sacrificio,
trova nella figura e nell’opera di Giovanni Falcone
un punto di riferimento ineludibile per la testimonianza di
determinazione e di professionalità che ha lasciato in eredità a noi tutti e
che rafforza – dice il responsabile del Viminale – la
consapevolezza di dover profondere ogni energia per debellare la mafia e
per assicurare serene prospettive di sviluppo nella legalità”.
Per il segretario dei Ds Piero Fassino, ogni
iniziativa legata al ricordo di Falcone costituisce un ”tassello” della
battaglia contro la mafia, ”un seme di giustizia, di
passione civile, di liberazione, destinato a germogliare”. ”Noi tutti
sappiamo – prosegue il leader della Quercia – quanto la figura di Falcone sia
importante per i cittadini italiani, e in particolare per
i giovani siciliani, che non vogliono perdere la
speranza e la convinzione di contrastare ogni giorno, fino alla vittoria,
questo nemico”.
E il ministro della Giustizia Clemente Mastella,
anch’egli a Palermo, rimarca: ”Occorre creare in questa stagione uno sviluppo
necessario del Mezzogiorno d’Italia e senza la lotta
senza quartiere alla criminalità organizzata, non ce la facciamo”.
Mentre Antonio Di Pietro, ministro delle
Infrastrutture, sottolinea: ”Dobbiamo ricordare un uomo come Falcone che è un
esempio per tutti noi”. ”La sua tremenda uccisione
– ha aggiunto il leader dell’Idv – non ha cancellato quelli che sono stati i
successi ottenuti dalla magistratura. Anzi, è stato
apripista di una serie di successi culminati ancora il mese scorso con la
cattura di Provenzano che è stato un successo di tutte le forze
dell’ordine e di tutte le forze sane di questo Paesè’.
Sempre per l’esecutivo, il neo ministro dell’Istruzione
Beppe Fioroni, arrivando all’aula bunker di
Palermo per partecipare alla commemorazione della strage, sottolinea che ”la
scuola è uno strumento essenziale,
baluardo della democrazia, l’elemento fondante
per la libertà”. ”Come ha detto Falcone – ha aggiunto il ministro – sono
importanti le forze dell’ordine, ma è fondamentale
l’esercito di maestri che educano alla cultura della legalità”.
Il ricordo di Falcone unisce per un giorno maggioranza e opposizione. In casa
del centrodestra, infatti, il capogruppo di FI al Senato
Renato Schifani ricorda che la ”grande
lezione morale e professionale di Falcone continua a dispiegare tutta la sua
efficacia e la recente cattura di Provenzano, l’ultimo di una lunga serie di
successi dello Stato, ne è il degno corollario”. ”I
valori non scadono – mette in chiaro l’azzurro – e la nostra gratitudine
non puo’ non essere testimoniata nell’impegno quotidiano dei cittadini e delle
istituzioni”.
Mentre il presidente vicario dei senatori di An,
Domenico Nania, fa osservare che ”il
sacrificio di Falcone, della moglie e degli uomini della sua scorta non fu vano”.
”Quel giorno – dice l’esponente del partito di via della Scrofa – ci fu una
scossa nell’opinione pubblica e nella politica e negli anni a seguire si sono
fatti passi in avanti notevoli nella lotta alla mafia e alla criminalità
organizzatà’.
Stamane era stato il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, a salutare i mille
studenti di sessanta scuole italiane arrivati da Civitavecchia a bordo della
‘Nave della legalità’, invitati dalla Fondazione
Falcone per ricordare il quattordicesimo anniversario della strage di
Capaci. ”Questi ragazzi – ha detto il primo cittadino di Palermo – non sono
venuti qui in gita scolastica ma con uno scopo ben preciso: sono ambasciatori
della legalità”.