Sms per propaganda elettorale: necessario il consenso dei destinatari
Senza il consenso specifico
dei destinatari i partiti, le liste e i candidati alle elezioni non possono
inviare messaggi di propaganda via cellulare o via e-mail. Lo ribadisce il
Garante per la privacy dando conto dell’esito dell’indagine compiuta sull’invio
di sms nel corso della recente campagna elettorale politica.
Gli accertamenti avviati
dopo il voto del 9 e 10 aprile scorsi sono stati svolti con la collaborazione
anche del servizio polizia postale e delle comunicazioni e hanno riguardato sia
la forza politica committente (Forza Italia), sia le società di servizi
telematici che avevano inviato i messaggi.
Per molti cittadini che
avevano segnalato il fatto al Garante, fornendo i propri dati ed indicando il
mittente del messaggio elettorale, è risultato che gli stessi segnalanti
avevano in precedenza sottoscritto contratti con i quali avevano accettato
espressamente la ricezione di messaggi promozionali anche di tipo politico in
cambio di una "ricarica" del credito sul proprio cellulare. L’Autorità non ha
quindi ravvisato in questi casi la sussistenza degli estremi del fatto illecito
di "spamming" via telefono.
Alcune formule di
informative o di consenso non erano tuttavia integralmente conformi alla
disciplina vigente, e il collegio del Garante ha impartito le dovute
prescrizioni alle società.
L’Autorità sottolinea il
ruolo e le responsabilità del committente, quando questi si avvale di soggetti
esterni che inviano note per posta, messaggi telefonici o e-mail.
Con l’occasione, anche in
relazione alle prossime consultazioni elettorali, il Garante ritiene doveroso
richiamare nuovamente l’attenzione sulle garanzie per i cittadini stabilite nel
provvedimento generale in materia di utilizzo dei dati personali a fini di
propaganda elettorale del 7
settembre 2005.
L’Autorità, in
particolare, ribadisce le regole da rispettare quando si utilizzano strumenti di
comunicazione elettronica. A meno che i dati personali siano stati forniti
direttamente dall’interessato, è infatti necessario acquisire il preventivo
consenso del destinatario per l’invio di sms, e-mail, mms, per telefonate
preregistrate e fax.
Stesso discorso nel caso si
utilizzino dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati da forum o
newsgroup, liste abbonati ad un provider, dati presenti sul web per altre
finalità.
I cittadini devono essere
informati sull’uso che si fa dei loro dati.