Attualità

Clemente Mastella, ministro della Giustizia

Roma,
17 mag. (Adnkronos) – Accusato per anni d’esser trasformista e voltagabbana,
Clemente Mastella non ha mai avuto paura di rispondere colpo su colpo ai suoi
detrattori. E giorni fa il ‘Corriere della Serà, nel pieno delle trattative per
la formazione del nuovo governo, non ha esitato a ”render giustizià’ al leader
dell’Udeur, lodato in un corsivo per la sua ”schiettezzà’ e la sua ”sincerità
nel rivendicare un posto al sole come riconoscimento di un ruolo politico”.
Quel riconoscimento che oggi arriva da Romano Prodi, il quale restituisce a
Mastella un ruolo ministeriale che mancava dal ’94, quando fu chiamato al
dicastero del Lavoro nel primo governo di Silvio Berlusconi.

Nato a Ceppaloni, in provincia di Benevento, 60 anni da compiere il prossimo
anno, il nuovo ministro inizia la sua attività politica nella Democrazia
cristiana, con un passato di dirigente dell’Azione cattolica. Giornalista Rai
nella sede di Napoli, esattamente trent’anni fa entra per la prima volta alla
Camera, dove resterà fino alle recenti elezioni, che lo vedono passare al
Senato.

Capo ufficio stampa nella Dc di De Mita, il sodalizio tra i due si rompe con la
fine della prima Repubblica: Mastella sceglie il centrodestra, dando vita al Ccd
insieme a Pier Ferdinando Casini. Le loro strade si separano quattro anni dopo,
nel ’98, quando Mastella sceglie il centrosinistra appoggiando la nascita del
governo di Massimo D’Alema. Da allora resterà sempre su quel versante,
resistendo alle sirene della Casa delle libertà, aspettando pazientemente
all’opposizione di tornare in maggioranza insieme a Romano Prodi e contribuendo
alla sua vittoria.

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