Berlusconi: ”Ecco la prova che soldi a Mills non sono mieì’
Roma, 6 apr.
(Adnkronos/Ign) – Al termine di ”indagini difensive che avrebbero dovuto
essere svoltè’ dalla Procura di Milano ci sono documenti ”che comprovano al
di là di ogni dubbio che la somma pervenuta all’avvocato David Mills deriva
da un versamento di un terzo, che non ho mai conosciuto, che non ha niente a
che fare con Fininvest, e cioè dall’armatore Diego Attanasio.
Un versamento correlato a sue proprie vicende societariè’. Lo ha affermato il
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, durante
una conferenza stampa a palazzo Chigi, consegnando ai giornalisti 4
documenti frutto delle sue indagini.
”Questi documenti – ha aggiunto il premier – erano depositati sin dal 1997
presso questa banca e sarebbe stato sufficiente per la Procura esperire una
rogatoria (ne ha esperite centinaia nei confronti del mio
gruppo), che era stata richiesta insistentemente dai miei legali. Questi
documenti provano la mia assoluta estraneità, ma provano un’altra cosa non
meno importante: che soltanto una persona dotata di una intraprendenza fuori
dal comune e di consistenti capacità economiche è in grado di far fronte ad
un attacco processuale di questo tipo. Qualsiasi altro cittadino sarebbe
rimasto schiacciato dall’inerzia della Procura e dalla sua pervicace volontà accusatorià’.
E qui comincia il j’accuse di Berlusconi contro
”certi magistrati che tramano” contro di lui. ”Quando
dico che si devono assolutamente vergognare di questo comportamento – spiega –
dico una cosa di cui sono assolutamente convinto. Di fronte ad una persona che
con il suo talento e capacità di lavoro ha saputo dar vita ad imprese che
danno lavoro a migliaia di persone e che si è dedicato al governo del Paese
con tutta l’anima, è assurdo quello che succedè’.
Il Cavaliere alza il tono della voce e parte lancia in resta contro le
cosiddette ‘toghe rossè. ”E’ assurdo – incalza – che mentre questa persona
lavora giorno e notte in questa direzione, ci siano dei funzionari, dei
dipendenti dello Stato, pagati con i soldi dei cittadini, che tramino contro il
presidente del Consiglio che lavora per il bene di tutti gli italiani. E’
un’infamità. E’ un’infamità che con questi mezzi –
avverte il Cavaliere – cerchino di convincere i cittadini a scegliere un altro voto
durante la campagna elettorale. Voglio portare a
conoscenza di tutti gli italiani questa infamità e il futuro che si
preparerebbe se queste forze della sinistra in combinazione assoluta con
indegni magistrati prendono il poterè’.
L’inchiesta Mediaset condotta dalla Procura di Milano è percio’ secondo il
Cavaliere ”un ennesimo, gravissimo episodio di incontestabile uso politico
della giustizia, un episodio contro il presidente del Consiglio, contro il
leader politico del primo partito italiano, contro l’immagine e la credibilità
dell’Italia. Un fatto di assoluta gravità, perchè era teso a destabilizzare
l’operato del presidente del Consiglio, a infangare internazionalmente
l’immagine del’Italia, a turbare e ad influenzare l’elettorato, con la grave
accusa rivolta al premier di aver corrotto un testimone per il processo”. Ora
vi saluto”, conclude il presidente del Consiglio alzandosi dal tavolo di
scatto e lasciando la sala stampa.
”Ieri non ho fatto nessuna richiesta a Mediaset”,
aveva voluto chiarire in precedenza il premier, spiegando che è stata ‘Terrà
a proporre un confronto a lui e a Romano Prodi. ”Come leader di Fi e del
centrodestra – ha aggiunto – non ho avuto un trattamento di pari condizioni con
gli altri leader del centrosinistra e neanche con quelli della mia coalizionè’.
”Io non ho fatto nessun blitz, nessuna richiesta – ha aggiunto – ho risposto
un invito”.
Poi Berlusconi si concede una breve passeggiata da piazza Colonna a via del
Plebiscito. Il premier si ferma a parlare con i giornalisti tra un nugolo di
telecamere e microfoni. ”Abbiamo bisogno degli osservatori per i brogli, perchè
se va avanti cosi’ chissà cosa ci combinano…”, dice il
Cavaliere. Sono necessari gli osservatori Onu per il voto?, chiede un cronista.
”Debbono venire per difendere noi da questi signori, che sono esperti di
brogli – insiste il leader della Cdl – con tutti i giornali dalla loro parte,
con le tv che si comportano come vedete. Hai voglia che abbiamo bisogno degli
osservatori per i brogli…”.
Ma non solo. Stamane, nella trasmissione ‘Il grande politico‘,
condotta da Maria Latella e registrata stamattina su Sky Tg24, il premier ha
affermato: ”Da alcuni giorni i titoli dei giornali sono tutti combinati. Anche
oggi titolano cosi’: ‘Fallito il blitz di Berlusconi a Mediaset’. Semmai ha
avuto successo il blitz antidemocratico di Prodi e della sinistra”
che hanno impedito il presidente del Consiglio di andare in tv”. Ospiti in studio il condirettore
dell’Adnkronos Andrea
Pucci e la giornalista del ‘Corriere della Serà Paola Di
Caro. "Attenzione: è a rischio la nostra libertà”, sottolinea il
Cavaliere.
”La cosa è molto semplice: la sinistra ha una paura assoluta che il
presidente del Consiglio e leader della Cdl possa rivolgersi agli italiani
fuori dagli schemi rigidi”, come quello adottato per la sfida tv con Prodi,
”per spiegare quanto il governo ha fatto in cinque anni e intende fare nelle
prossima legislaturà’, ha aggiunto il leader della Cdl.
Poi, tornando a precisare il senso della parola ”coglionè’
pronunciata durante l’intervento a Confcommercio per mettere in guardia da un
voto a sinistra, Berlusconi ha chiarito: ”Io non ho dato del ‘coglionè agli
elettori della sinistra. Non li ho gratificati di questa espressione che
considero di gergo corrente e affettuosa. Non l’ho data, perchè se avessi
dovuto parlare degli elettori della sinistra avrei detto ben altro”.
E comunque ribadisce: ”Giudicate voi. Se avete ancora una testa che funziona
non potete votare per chi vuole fare
il contrario del vostro interesse. La menzogna è connaturata
alla sinistra, al loro essere. Giudicate voi”