Attualità

Ruini: ”La Chiesa non si schiera in vista del votò’

Città del Vaticano, 20 mar. (Adnkronos/Ign) – La Chiesa italiana
non si farà coinvolgere in alcuno schieramento politico in vista delle
prossime elezioni del 9 aprile. Ma il suo ruolo rimane quello di proporre ad
elettori e futuri eletti i contenuti morali irrinunciabili e in particolare
quelli alla difesa della dignità della persona umana. E’ quanto ha affermato
questo pomeriggio il cardinale Camillo Ruini aprendo con una lunga relazione i lavori del
consiglio episcopale permanente, l’organo di governo dei vescovi italiani.

”Nella sessione di gennaio di questo consiglio permanente – ha ricordato
infatti il cardinale Ruini – abbiamo già precisato il nostro atteggiamento,
che è quello di non coinvolgerci, come Chiesa e quindi come clero e come
organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico e di partito, e
allo stesso tempo di riproporre agli elettori e ai futuri eletti, quei
contenuti irrinunciabili, fondati sul primato e sulla centralità della persona
umana, da articolare nel concreto dei rapporti sociali, e sul perseguimento del
bene comune prima di pur legittimi interessi particolari, che costituiscono
parte essenziale della dottrina sociale della Chiesa, ma non sono ‘norme
peculiari della religione cattolica – ha proseguito Ruini citando un recente
discorso di Benedetto XVI – bensi’ ‘verità elementari che riguardano la nostra
comune umanità”’.

Ma se la Chiesa non si schiera, una particolare attenzione va tuttavia data
”nella situazione attualè’ ad alcune ”fondamentali tematiche
antropologichè’ come quella della difesa della vita dal suo concepimento al suo termine
naturale e alla difesa
della famiglia fondata sul matrimonio
.

Il presidente della Cei ha anche ricordato una nota della congregazione per la
dottrina della fede del 2002, allora presieduta da Joseph Ratzinger, intitolata
”Circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici
in politicà’. Ruini ha citato in particolare il punto 4 del documento
affermando che assumendo la Nota del 2002 ”come riferimento concreto delle
proprie scelte sarà
possibile evitare ‘la diaspora culturale dei cattolici’ e una loro ‘facile
adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino
sufficiente attenzione, ai principi della dottrina sociale della Chiesà’
.

Trattando invece dell’economia,
il porporato ha sottolineato: ”Le condizioni della nostra economia permangono
purtroppo difficili, come mostrano la mancanza di crescita nel 2005 e
l’incremento del debito pubblico, anche se una certa ripresa è prevista nel
2006”. Il cardinale ha spiegato che, alla luce di tali condizioni critiche,
”serve dunque un impegno forte e condiviso, senza il quale sarebbe arduo
attenuare gli squilibri che affliggono da gran tempo il nostro Paese,
penalizzando soprattutto il Meridione, in particolare sul versante cruciale
dell’occupazionè’.

Inoltre Ruini ha rimarcato come il grandissimo numero di richieste di
regolarizzazione provenienti dagli extracomunitari dimostri come rimanga
difficile affrontare il problema dell’immigrazione salvaguardando ”le esigenze di accoglienza
solidale e di reale e ordinata integrazionè’. E ha aggiunto: la vicenda ha
riproposto ”alcuni interrogativi sulle condizioni effettive del mercato del
lavoro”.

Ma non solo. Il presidente dei vescovi italiani prende infatti posizione sui Pacs. E’
lancia l’allarme: ”Segnali senza dubbio preoccupanti giungono da vari Consigli
regionali, dove sono state presentate, e in qualche caso approvate, proposte
riguardanti le unioni di fatto che equiparano in larga misura i loro diritti a
quelli delle famiglie legittime: alcune di queste proposte puntano inoltre ad
essere trasferite al Parlamento nazionale, per diventare legge dell’intero
Paesè’. Il riferimento del cardinale Ruini era a Regioni come la Toscana,
l’Umbria, la Puglia, il Piemonte, la Campania, l’Emilia Romagna le Marche che
in effetti hanno messo a punto o sono sul punto di approvare una normativa
relativa al riconoscimento delle unioni di fatto. I provvedimenti riconoscono
servizi e diritti anche alle unioni di fatto. Inoltre già una ventina di
comuni hanno aperto un registro per il riconoscimento delle coppie di fatto.

Camillo Ruini ha ricordato anche l’omicidio di don Andrea Santoro, ucciso
mentre stava pregando nella chiesa di Trabzon in Turchia. Il porporato ha
sottolineato come in seguito alla diffusione di questa notizia tanti fedeli e
religiosi gli hanno scritto per segnalare il nome di credenti e sacerdoti che
sono stati uccisi, ma troppo presto dimenticati. Mentre facendo il punto sugli
ultimi atti della legislatura, Ruini ha espresso un giudizio positivo in merito
alla legge sull’affido
condiviso
. La nuova normativa sulle tossicodipendenze viene invece ritenuta
”controversa e discussà’.

Quanto all’Islam,
se in via ipotetica l’insegnamento della religione islamica nelle scuole
pubbliche italiane è possibile, ci sono molte condizioni che vanno osservate
prima di procedere in questa direzione. E’ infatti necessario secondo Ruini
”assicurarsi che l’insegnamento della religione islamica non dia luogo di
fatto a un indottrinamento socialmente pericoloso”. Ci sono pero’ diverse
precondizioni che vanno rispettate secondo il cardinale, e in particolare ”che
non via sia contrasto nei contenuti rispetto alla nostra Costituzione, ad esempio
riguardo ai diritti civili, a cominciare dalla libertà religiosa, alla parità
tra uomo e donna, al matrimonio”. Inoltre il porporato ha sottolineato come
attualmente in Italia manchi ”finora un soggetto rappresentativo dell’Islam
che sia abilitato a stabilire con lo Stato italiano un accordo in merito”.

Ruini ha quindi
criticato ogni eventuale paragone fra l’insegnamento della religione islamica e
quella cattolica
in quest’ultima ”come afferma l’art. 9 del
Concordato ha tra le sue motivazioni il fatto ‘che i principi del cattolicesimo
fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano”’. Quindi, ha detto il
cardinale, ”le proposte di sopprimere tale insegnamento, sostituendolo
eventualmente con un insegnamento di storia delle religioni, che sono state
nuovamente avanzate in questa occasione, sulla base del più accentuato
pluralismo di presenza religiose che nasce dall’immigrazione, e anche di un
presunto, ma inesistente, declino della vitalità del cattolicesimo in Italia,
non tengono conto del dato di fatto che il 91% degli alunni frequenta liberamente le
lezioni di religione cattolica
, oltre che della domanda di
conservare e irrobustire le nostre radici, che è presente con forza nel popolo
italiano”.

Quanto all’escalation
nucleare dell’Iran
e di altre nazioni, è sempre più urgente
avviare politiche di disarmo nucleare progressivo e concordato. ”E’ cresciuta
la tensione per i programmi nucleari dell’Iran che saranno discussi al
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – ha detto il presidente della Cei
nella sua relazione – questa nuova emergenza internazionale conferma la
fondatezza dei richiami del Papa, che nel recente messaggio per la Giornata
mondiale della pace denunciava come ‘del tutto fallacè la prospettiva di
garantire la sicurezza dei singoli Paesi attraverso il possesso delle armi
nucleari ed esortava tutti i governi che già le hanno o intendono procurarsele
a invertire congiuntamente la rotta, orientandosi verso un progressivo e
concordato disarmo nuclearè’.

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