Attualità

Spionaggio, scoppia il ‘Laziogatè. Storace: ”Linciaggiò’

Roma, 9 mar. –
(Adnkronos) – Finito nella bufera per le presunte attività di spionaggio
contro Piero Marrazzo e Alessandra Mussolini durante la campagna delle
Regionali, il ministro della Salute Francesco
Storace
punta il dito contro la stampa, mentre il premier Silvio
Berlusconi
chiede di ”accertare la verità”. Il
Cavaliere dice ”di aver incontrato oggi la Mussolini e di aver ricevuto anche
Storace sul caso delle intercettazioni. ”Ho detto che si deve accertare la
verità e che da parte mia ho sempre assolutamente garantito che siamo
liberali. Inoltre, ho spiegato che la nostra posizione è assolutamente
trasparente. Non si puo’ nemmeno ipotizzare -avverte il leader della Cdl- un
utilizzo dei poteri dello Stato a fini politici”.

Il ministro della Salute – che riceve subito la ”piena solidarietà” di
Gianfranco Fini e dei colleghi di An, passa al contrattacco. I quotidiani –
dice StoraceCorriere della Sera‘ in testa, sono
”specialisti in balle a uso e consumo della sinistrà’: ”Nei titoli del Corriere – aggiunge il
ministro – non c’è scritto che l’indagine è del 2004, quando non c’erano nè
Marrazzo nè la Mussolini candidati. Non si capisce perchè abbiano tirato in
ballo il mio nome. E’ una cosa molto fastidiosa su cui sono pronto a sfidare
chiunquè’. Storace parla di "schizzi di fango”, ”linciaggio
pre-elettoralè’, ”falsità”, ”demonizzazioni”, ”palate di sterco”, e
minaccia di ”trascinare in tribunale i giornalisti, stranamente solo di tre
quotidiani (‘Corriere della serà, ‘Repubblicà, ‘Stampà) per lo scandalo che,
deontologicamente parlando, hanno creato”.

Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini fa
sapere di aver convocato sulla vicenda ”una capigruppo della Camera per martedi’
all’unà’. ”C’è una prassi, mai violata nella storia della Camera e del
Senato, secondo la quale dopo lo scioglimento delle Camere le comunicazioni del
governo sono possibili solo con l’unanimità della Conferenza dei capigruppo –
spiega Casini -. Se ci sarà l’unanimità, le comunicazioni ci saranno nelle
commissioni competenti. Io non ho il potere di violare la prassi”.

Ma non basta a placare gli animi neanche l’intervento del ministro dell’Interno
Giuseppe Pisanu che assicura il suo
”impegno per garantire la corretta competizione elettoralè’. La leader di
Alternativa sociale, Alessandra Mussolini, è furibonda:
”Storace deve dare immediate spiegazioni, e non a me ma agli italiani. Sono
notizie gravissime – dice l’esponente di As che, dopo essersi candidata alla
poltrona di governatore venne denunciata dallo stesso Storace -. Il ministro
deve dare immediate e pubbliche spiegazioni in merito all’accaduto perchè i
fatti in contestazione, aldilà dei profili personali, rischiano di
compromettere pesantemente la credibilità dei vertici di un partito, An, che
fa parte della coalizione di centrodestrà’ attacca la leader di As.

A chiedere urgenti chiarimenti anche il centrosinistra. Romano Prodi
si è detto molto preoccupato e si augura che ”si facciano tutte le indagini e
si sappia cosa esattamente è successo”. Mentre non si dice stupito il
presidente dei Ds, Massimo D’Alema: ”Lo avevo già detto
diverso tempo fa quando dissi ‘siamo spiati’. Era una certa percezione, era una
sensazione che mi aveva già sfiorato”.

Storace ”ha il dovere di dire pubblicamente tutto quello che sa a proposito
della gravissima vicenda di spionaggio e tentativo di inquinamento della
campagna elettorale che sta emergendo in queste orè’ afferma il presidente
della Margherita Francesco Rutelli, che ricorda come già
si sia verificata ”una intrusione illegale negli archivi elettronici della
anagrafe del Comune di Roma che rappresenta un caso senza precedenti di abuso e
piraterià’. ”Se venissero confermate le notizie che hanno portato agli ultimi
clamorosi arresti -aggiunge Rutelli- saremmo oltre l’immaginazione. Siamo
garantisti, ma non ci basta che il ministro alzi la vocè’.

Sul fronte dell’inchiesta milanese, che
ieri ha portato all’arresto di 16 persone tra investigatori privati
rappresentanti di forze dell’ordine e impiegati di operatori telefonici,
dall’ordinanza di custodia cautelare emergono nuovi particolari. A quanto
apprende l’ADNKRONOS, anche la moglie di Piero Marrazzo
era spiata. ”Precedenti di polizia, disponibilità patrimoniali, negozi
giuridici… redditi percepiti”, erano queste le informazioni che gli
investigatori privati dovevano recuperare su Piero Marrazzo e la moglie Roberta
Serdoz attraverso i pubblici ufficiali finiti in manette. Secondo l’accusa gli
arrestati pagavano i due marescialli della Finanza, in servizio a Novara e
arrestati ieri, perchè accedessero ”abusivamente e in violazione dei doveri
del proprio ufficio alla banca dati dell’anagrafe tributaria nonchè alla banca
dati Sdi, archivi informatici la cui consultazione è riservata – scrive il gip
nell’ordinanza – ai pubblici ufficiali delle forze di polizià’

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