Attualità

Caso Abu Omar, Castelli a pg: ”Nessuna risposta su agenti Cià’

Milano, 6 mar.
(Adnkronos) – ”Non ritengo di dover dare comunicazione all’autorità
giudiziaria richiedente perchè, allo stato, non ho ancora assunto alcuna
determinazionè’. E’ questa la risposta che il ministro della Giustizia, Roberto Castelli,
ha inviato al procuratore generale Mario Blandini riguardo a un sollecito che
lo stesso pg, unitamente al procuratore capo Manlio Minale, gli aveva fatto
avere in relazione alla richiesta di arresto ai fini di estradizione per 22
agenti Cia accusati di aver rapito l’ex imam Abu Omar.

Nella lettera inviata dal Guardasigilli ai giudici milanesi il 3 marzo scorso,
Castelli sottolinea come ”non appaiono fondati” i timori relativi alla
ragionevole durata del processo perchè le indagini, ha precisato il ministro,
possono proseguire e concludersi ”anche in assenza dell’esecuzione dei
provvedimenti richiesti che qualora avanzati dovrebbero comunque essere
valutati dall’autorità stranierà’. Tra le altre cose, nella sua risposta,
Castelli ricorda al procuratore generale di Milano che la ”valutazione circa
l’opportunità di richiedere una collaborazione a uno Stato estero e per i
Paesi fuori da Schengen” questa è ”squisitamente solo politica essendo
rimesso al ministro ogni potere di decisionè’.

Replica al Guardasigilli il procuratore aggiunto di Milano, Ferdinando Pomarici.
”Castelli non faccia polemica con i magistrati di Milano – afferma – ma faccia
il ministro e assuma le sue determinazioni in ordine a un fatto che ha
vanificato un’indagine importantissimà’.

”L’attività di aggressione posta in essere dal Guardasigilli contro la
Procura di Milano – afferma Pomarici – comporta la necessità di una risposta
chiara perchè l’opinione pubblica deve conoscere la realtà dei fatti che non è
quella raccontata dal ministro. Castelli – aggiunge il procuratore aggiunto –
giustifica la sua inerzia attribuendola a una sua diffidenza verso il
procuratore aggiunto Armando Spataro definito brutalmente prevenuto
ideologicamente. Ma questa è una dichiarazione falsa e ingenerosà’.

Ferdinando Pomarici ricorda a questo punto che Spataro ”dal 1977 in poi è stato il pm
che più di altri ha operato in contrasto al terrorismo rosso, anche a rischio
della vita. E per questo dire che è prevenuto ideologicamente è ingeneroso.
Ma la diffidenza del ministro verso Spataro – prosegue Pomarici – è falsa
anche perchè le misure cautelari (quelle nei confronti di 22 agenti Cia, ndr)
di cui si chiede l’esecuzione tramite l’estradizione, nascono da un’eccezionale
attività di indagine svolta dalla Digos presso la questura di Milano, che non è
certo un covo di estremisti rossi”.

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