Calcio gratis sul web, siti dissequestrati avvertono: ”Non potete fermare la tecnologià’
”Siamo tornati”,
”Bentornati a tutti” e ”graziè’. Sono queste le scritte che campeggiano
sulle home page dei due siti internet oscurati per aver permesso la visione
gratis sul web di partite di calcio e dissequestrati ieri per ordine del gip di
Milano, Nicola Clivio. I due siti erano stati chiusi per ordine della
magistratura milanese il 27 gennaio nell’ambito di un’inchiesta sulla
violazione dei diritti d’autore, scattata dopo un esposto di Sky.
Nel ringraziare tutti gli utenti, www.calciolibero.com
ma più che altro www.coolstreaming.itrifiutano
l’accusa rivolta loro di ”rubarè’ il segnale video. ”Coolstreaming non è un
portale per poter vedere partite di calcio – si legge sull’home page del sito
omonimo – ma il nostro obiettivo è di divenire uno dei più grandi aggregatori
streaming della rete. Molti utenti , esteri, nazionali ci hanno ringraziato del
servizio che offrivamo e offriamo, chi ha ritrovato un po’ d’Italia , chi
studia lingue estere, chi è appassionato della tv in genere e tanto altro
ancora. Gli oltre 400.000 download (tracciati) dimostrano l’interesse a tale
tecnologia che non puo’ essere ridotta a 3 partite di calcio alla settimana
ripetute in "differita"”. ”Il nostro scopo- si legge ancora nel
comunicato firmato dallo staff del portale – è di dare voce anche a chi voce
non ne ha. Emittenti locali, radio locali/web, che da sempre hanno collaborato
con noi attivamente chiedendo di essere inserite nel nostro mediacenter”. La
chiosa finale, poi, suona come un avvertimento. ”Non vogliamo affossare
nessuno ma questo è il corso
della tecnologia non potete fermarlà’.
Secondo il magistrato c’è stato un danno per Sky che è perseguibile in sede
civile. L’inchiesta, partita nell’ottobre scorso dopo un esposto presentato da
Sky, aveva portato alla scoperta dei due portali che permettevano la visione
delle partite. I gestori erano stati iscritti nel registro degli indagati. Il
meccanismo era piuttosto complesso. Il segnale video veniva ”rubato” da due
network cinesi che trasmettevano lecitamente le partite. Chi rubava il segnale
lo metteva poi su Internet. Gli utenti dei due siti oscurati potevano visionare
le partite scaricando un programma come quelli musicali, per cui tramite
internet si riesce a condividere il contenuto di un altro pc.