Elezioni, Garante Privacy: ”Per sms obbligatorio il consenso dei cittadinì’
Per inviare materiale
propagandistico via sms, Mms o email, i candidati alla campagna elettorale per
il voto di primavera devono richiedere il consenso dei cittadini. Questi i
‘paletti’ posti dal Garante per la protezione dei dati personali. Cosi’ Giuseppe
Fortunato, componente del collegio del Garante della
Privacy, in un colloquio con Ign, testata on line del Gruppo Gmc Adnkronos
spiega che ‘’deve essere rispettata la volontà dei cittadini. Il candidato non
puo’ pensare di fare quello che vuole e manipolare i dati personali a proprio
piacimento”. Di più: ‘’Il candidato che merita il voto è quello che si
accerta del consenso dato ai dati personali”.
Infatti, argomenta Fortunato, ‘’il Garante ha adottato un provvedimento di
carattere generale per vedere come possono essere utilizzati i dati personali
dei cittadini (ad esempio indirizzo, telefono, email, ecc.) ai fini elettorali,
ma nel pieno rispetto dei loro diritti fondamentali”. ‘’L’intervento del
Garante – fa notare Fortunato, dal 18 aprile 2005 nel collegio di piazza
Montecitorio – mira a rendere immediatamente comprensibili e applicabili da
parte di partiti, comitati promotori e singoli candidati, le indicazioni
definite a suo tempo in un provvedimento analogo, ma estendendole questa volta
anche alla fase della selezione dei candidati, nel senso che vale anche nel
momento in cui si vanno a formare le liste, e non solo quando si votà’.
‘’In pratica vengono definiti i casi nei quali è richiesto il consenso dei
cittadini per l’invio di materiale propagandistico. Cosi’ – spiega Fortunato –
sono liberamente utilizzabili i dati degli abbonati presenti nei nuovi elenchi
telefonici accanto ai quali figurino i due simboli che attestano la
disponibilità a ricevere posta o telefonatè’. ‘’Occore invece avere necessariamente
il consenso per gli sms, le telefonate preregistrate, Mms, fax ed email. Quando
poi ci sono dati presi da terzi, bisogna che il candidato accerti che
quest’ultimo abbia informato l’elettore e ottenuto il suo consenso”.
‘’Percio’ – rimarca Fortunato – non basta che un amico porti al candidato una
lista di suoi amici. E’ inoltre assolutamente proibito utilizzare per la
propaganda elettorale anche gli archivi dello Stato civile e l’anagrafe della
popolazione residentè’, mentre ‘’viene ribadito l’obbligo di informare i
cittadini sull’uso che viene fatto delle loro informazioni personali nonchè
sui diritti che possono esercitare e sulla modalità che devono essere
adotattè’. ‘’Anche per i cellulari, se l’opzione di ricevere messaggi è
precisata da parte del cittadino – mette in chiaro Fortunato – allora si
possono inviare sms ecc. perchè il dato è correlato alla persona la quale dà
il proprio via libera. Altrimenti, la regola è di non essere disturbati.
L’onore della verifica, spetta proprio al candidato”.
‘’Tengo a evidenziare – aggiunge l’attuale presidente dell’Associazione
Nazionale dei Difensori Civici italiani – che il Garante italiano è stato
promotore, a livello internazionale e mondiale, della disciplina che regola le
modalità del ‘marketing’ elettorale. Il testo, approvato a Ginevra alla
conferenza mondiale dei Garanti, è stato integralmente scritto dal Garante
italiano. Cosi’ come il Garante per la privacy si è impegnato a dettare una
chiara disciplina sia a tutela dei candidati (ovvero il loro diritto a far
conoscere idee e programmi) che dei cittadini, che devono essere tutelati da
una pubblicità troppo invasivà’.
‘’Su questa materia – avverte Fortunato – il Garante vigilerà affinchè sia
rispettata la normativa sulla privacy. Insomma – taglia corto l’avvocato
napoletano – il candidato, per propagandare il proprio programma elettorale
attraverso email o fax, sms ecc, deve avere il consenso esplicito del cittadino
cui si rivolgè’. ‘’Se non lo fa – spiega – il cittadino puo’ ricorrere al Garante
della Privacy, il quale ordina la cancellazione del dato e applica, nel caso lo
ritenga opportuno, sanzioni molto forti, anche a livello pecuniario”.
‘’Percio’ – invita Fortunato – i candidati dimostrino di rispettare la dignità
del cittadino chiedendo il voto nel rispetto della normativa sulla privacy.
Altrimenti il ‘marketing’ di chi corre per il voto di primavera, rischia anche
di trasformarsi in un ‘boomerang’ elettoralè’.
Infine Fortunato esprime il ‘’proprio personale apprezzamento” per l’adesione
dell’ADNKRONOS al rispetto dei criteri della par condicio
in tutte le attività di informazione e di comunicazione multimediali del
Gruppo, decisione adotatta dall’azienda il 2 febbraio scorso. ‘’Plaudo
personalmente a questa iniziativa – conclude Fortunato – Mi fa piacere che si
aderisca sempre di più ai nobili inviti del presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi”