Sanità e diritti delle persone. Il Garante interviene in tre casi e impone il rispetto delle norme
Prosegue l’azione del
Garante a tutela dei pazienti. E’ stato sufficiente l’avvio di accertamenti da
parte dell’Autorità per spingere due aziende sanitarie ed un comune a
rivedere, alla luce della necessità di proteggere i dati personali,
modulistica, software e modalità organizzative. Nelle segnalazioni giunte al
Garante si denunciavano gravi violazioni della normativa e lesioni della privacy
dei malati. Pazienti per lo più anziani, erano costretti per prenotare una
visita ad accalcarsi presso l’ unico sportello di una Asl calabrese e a
comunicare ad alta voce nome, cognome, patologia, visita richiesta all’impiegato
al di là di uno spesso vetro. Le ricette passate di mano in mano lungo la coda
rimanevano depositate all’esterno dello sportello finchè non venivano ritirate
dall’impiegato.
Sollecitata dall’intervento
dell’Autorità, la Asl ha deciso di rivedere il servizio delle prenotazioni
sanitarie rendendolo più rispettoso della riservatezza e della dignità delle
persone Il progetto messo a punto dalla Azienda sanitaria prevede, tra l’altro,
l’installazione di un sistema informatizzato per la gestione delle prenotazioni,
possibili anche on line, box con barriere per colloqui sanitari riservati,
distanze di cortesia, percorsi differenziati.
Il secondo caso riguarda un
malato di Hiv pugliese il quale, dopo aver prenotato una visita di controllo
alla Asl, aveva notato che nel modulo restituitogli compariva la dicitura
"infezione da Hiv" e non, come di regola previsto, un codice identificativo
della malattia. L’interessato lamentava il fatto che tale cambiamento di
procedura gli arrecava un grave danno rendendo conoscibile il suo stato di
salute nel piccolo paese dove vive. Dopo l’intervento dell’Autorità, la Asl ha
ripristinato il precedente sistema in base al quale l’esenzione per patologia
era indicata in forma anonima, con il solo codice. La disfunzione era stata
causata dalle variazioni apportate al software dopo l’entrata in vigore del
nuovo regime di esenzione dei ticket.
In Abruzzo, infine, una
donna ha ricevuto dall’ufficio assistenza comunale, per ben due volte, un
mandato di pagamento da ritirare in banca con su scritta la frase "erogazione
sussidio a favore dei malati psichiatrici". Alla richiesta di informazioni
del’Autorità, l’ente locale ha risposto assicurando di aver provveduto ad
adottare gli accorgimenti organizzativi necessari ad impedire il ripetersi di
episodi del genere.