Attualità

Berlusconi: ”Grazie ai pm prescritto processo coop-camorrà’

Roma, 2 feb.
(Adnkronos/Ign) – Dopo Unipol, ”i
legami tra Coop e camorra
”. Continua l’affondo alla magistratura
di Silvio Berlusconi e l’occasione oggi è la trasmissione ‘Telecamerè condotta
da Anna La Rosa. ”Ho avuto modo di leggere gli atti di un processo in Campania
durato molto tempo, 10 anni, in cui il presidente di una cooperativa ha
denunciato la provenienza di certi capitali di cui erano al corrente i dirigenti
del partito e si trattava di capitali di provenienza della criminalità
organizzata – dice il premier -. Poi il processo è stato portato avanti da una
certa magistratura, affinchè arrivasse alla prescrizione. Il processo si è
concluso, quindi, con la prescrizione, ma i dati che risultano dai documenti
processuali sono inoppugnabili”. Non teme che la possano denunciare per
calunnia? chiede Anna La Rosa. Pronta la replica del Cavaliere: ”Intanto credo
di aver dato sempre dimostrazione nella mia vita di avere tanto coraggio e anche
adesso serve qualcuno che dica agli italiani con chi abbiamo a che fare".

Berlusconi è tornato anche sul caso
Unipol
. ”Lo scandalo è soltanto la
punta dell’iceberg di quel sistema di intrecci tra economia e politica davvero
intollerabile in una democrazià’ afferma il Cavaliere che punta il dito ”sui
signori della sinistrà’: ”Questi signori – sottolinea – fanno politica con
sete di potere, saltabeccano dalla politica alle cooperative, dalle cooperative
alle giunte e dalle giunte al partito”.

Poi l’ennesimo attacco a Prodi
(”non conterà nulla in quella coalizione. Il bastone di comando ce l’avrà la
sinistra o i Ds, o addirittura la sinistra massimalistà’) e ancora un affondo
alle cosiddette ‘toghe rossè: ”La
candidatura di D’Ambrosio
con il
centrosinistra conferma il collateralismo di certa magistratura con i partiti
Pci-Pds-Ds, cioè con i comunisti. Ma sono tanti i giudici che si sono candidati
con il partito comunista. Non solo, ma leggendo alcune delle loro riviste si
teorizza addirittura da parte di alcuni giudici l’obbligo di essere parte in
causa con una precisa connotazione politicà’.

Una magistratura che secondo il Cavaliere è in alcuni casi spinta dall’odio
politico. ”Fa specie vedere che ancora oggi in Italia esistono impiegati dello
Stato che con soldi dei cittadini tramano contro il presidente del Consiglio”,
dice il premier questa volta a ‘Canale Italià. ”Questa -ha detto- è una cosa
che mi da molto fastidio: io mi sacrifico ogni giorno per cercare di risolvere i
problemi del Paese, dei cittadini, e pensare che negli uffici di certe Procure
c’è gente che solo per odio politico sta cercando, in qualunque modo, di
potermi compromettere, anche avviando procedimento che non hanno assoluta
possibilità di arrivare a sentenza di condanna nei miei confronti, ma che
possono fare rumore e possono essere usati mediaticamente pur di ottenere
effetti di delegittimazione politicà’.

Con le sue ‘accusè il presidente del Consiglio ”vuole incidere su libertà
fondamentali dei cittadini quale quella del diritto dell’elettorato passivo”
replica all’Adnkronos l’ex
procuratore capo di Milano
. ”L’intrusione del premier nelle
eventuali candidature dei partiti – afferma D’Ambrosio – incidono sulle libertà
di scelta. Mi sembra strano che il premier, che ha chiamato la sua coalizione
‘Casa delle Libertà’, voglia invece incidere su libertà fondamentali dei
cittadini come il diritto dell’elettorato passivo. Quanto a me – aggiunge l’ex
capo della procura milanese – sono ormai in pensione da oltre tre anni e sulla
mia imparzialità di giudice nessuno ha mai avuto nulla da dire, nessuno ha mai
avuto dubbi, nemmeno coloro che fanno parte della coalizione di Silvio
Berlusconi dai quali, anzi, ho avuto attestazioni di stimà’.

Una replica al premier è arrivata anche dall’Associazione
nazionale magistrati
. ”Ancora una volta diciamo basta a questo
modo di travolgere le istituzioni dello Stato a fini elettorali” afferma il
vicepresidente dell’Anm, Carlo Fucci. ”Il confronto politico – sostiene il
rappresentante del sindacato delle toghe – non deve coinvolgere, tra l’altro
strumentalmente, in alcun modo i magistrati e la funzione da essi esercitata al
servizio dei cittadini”. Si parli pure di giustizia in campagna elettorale,
aggiunge Fucci, ma ”per renderla più efficiente, tutelando l’autonomia e
l’indipendenza dei giudici nell’interesse dei cittadini”.

Fucci difende anche l’ex collega D’Ambrosio. ”La scelta di un magistrato di
candidarsi alle elezioni politiche puo’ essere condivisa o meno dai suoi
colleghi, oppure dai cittadini che di conseguenza potranno votarlo o meno, ma
non è – sostiene il vicepresidente dell’Anm – prova di collateralismo politico
o partitico. Collateralismo che puo’ esistere soltanto se ci si trova di fronte
a condotte scorrette e illecite nella conduzione di un’indagine o di un
processo. Accusa, quest’ultima, che non puo’ certamente muoversi alla
trasparenza del collega D’Ambrosio come di tanti altri colleghi passati nelle
fila della politicà’.

”Purtroppo, assistiamo ancora, quotidianamente, all’aggressione alla
magistratura e ad accuse non dimostrate da parte di alte cariche dello Stato –
lamenta ancora il vicepresidente dell’Anm – con il solo effetto di attaccare un
potere dello Stato, i cui appartenenti hanno servito e servono con dedizione il
Paese, talvolta anche con estremo sacrificio”.

E in merito a un presunto legame tra coop e camorra ribatte al premier il
segretario dei Ds, Piero Fassino.
”Credo che questa sia la riprova dell’irresponsabilità del presidente del
Consiglio che si è messo ormai su una china francamente inaccettabile – afferma
il segretario della Quercia -. Visto che il presidente del Consiglio non vuol
parlare dei problemi del Paese perchè il bilancio del suo governo è
fallimentare, visto che vuol parlare d’altro perchè non parla dei suoi processi
e delle sue prescrizioni? Questo – attacca il segretario Ds – sarebbe
interessante per i cittadini”. Quanto alle parole del Cavaliere su D’Ambrosio,
”è una polemica priva di senso – taglia corto Fassino – strumentale come tutte
quelle che fa Berlusconi e la sua maggioranzà’. ”Gerardo D’Ambrosio è da 3
anni in pensione – ricorda -. Mi sembra che se si candidasse un magistrato in
pensione da 3 anni non ci sarebbe nessun problema particolare. Mentre, faccio
notare, che sarà candidato a Milano uno degli avvocati del premier che è
tuttora in servizio permanente per Berlusconi”.

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