Unipol, Berlusconi: ”Dirò ciò che so su ruolo Ds a magistratì’
Roma, 11 gen. –
(Adnkronos) – ”Sto pensando di portare cio’ che so a conoscenza della
magistraturà’. Silvio Berlusconi butta benzina sul fuoco del caso Unipol e
chiama ancora una volta in causa i vertici Ds, denunciando di essere a
conoscenza di loro pressioni su proprietari di pacchetti azionari Bnl per
favorire una vendita di questi ad Unipol. Al premier ospite di ‘Porta a Portà
replica subito Fausto Bertinotti. Che commenta: ”Dopo averlo detto qui, è
d’obbligo”. E a Bruno Vespa che gli domanda se tali pressioni abbiano avuto un
esito, il presidente del Consiglio risponde di non saperlo. Il Cavaliere
risponde poi ad una domanda del direttore de ‘Il Mattino’ che gli chiede per quale motivo
abbia detto che i Ds mentono sulla scalata di Unipol a Bnl. ”Non mi sembra
-insiste il Cavaliere- che si possa parlare soltanto di tifo dalle tribunè’.
Lo interrompe Vespa che gli chiede: ”ha una conoscenza della vicenda che
abbiamo tutti noi della vicenda o è invece in possesso di elementi
ulteriori?”. Il presidente del Consiglio risponde: ”Ho una conoscenza
ulteriorè’.
Durissimo l’affondo del premier che ancora rivolto ai Ds, spiega: ”Ho detto
che mentono sulla vicenda perchè ci sono degli elementi per cui esistono dei
protagonisti della coalizione che non si sono fermati al tifo, ma hanno anche
avuto degli incontri in cui, praticamente, hanno fatto in modo che chi era
proprietario di certi pacchetti di azione si determinasse a venderli a
Unipol”.
”Non voglio essere negativo sul sistema delle cooperative di mancherebbe altro
-spiega ancora Berlusconi- ci sono oltre 50 mila coop in Italia e molte ancora
rispettano quei concetti di mutualismo e di reciproco aiuto per cui sono
partite. Ma ci sono una serie di cooperative che si sono molto politicizzate,
che hanno usato questa loro vicinanza a certe forze politiche per avere
appalti, per intervenire sul mercato senza seguire le regole del mercato
perchè esenti dalla tassazione sugli utili. E questi utili sono in gran parte,
attraverso il sostentamento di personale eccetera, andati a favore di una certa
forza politicà’. ”La quale forza politica -prosegue il premier- ha ritenuto
che per potenziare il suo sistema finanziario e di potere occorresse
addirittura dopo il monte dei Paschi di Siena, di acquisire anche una delle
principale banche italiane, cioè la Banca nazionale del Lavoro. Con i leader
di questa forza politica che hanno fatto il tifo, ma hanno anche partecipato a
questo tentativo di acquisizione della Bnl”. ”Pertanto -avverte il Cavaliere-
questa è la cosa che secondo me non si puo’ accettare e che impone quello che
diceva l’onorevole Bertinotti, cioè una separazione tra politica e affari”.
Alla affermazione del premier non fanno attendere risposta i vertici del
partito di Fassino. Con una nota dell’ufficio stampa della direzione nazionale
i Democratici di Sinistra replicano seccamente. ”Berlusconi – si legge nella
nota – la smetta di infamare i Ds. Se ha delle cose da dire ai magistrati non
si trattenga oltre negli studi di Porta a Porta e corra in Procura,
possibilmente senza passare prima dal giornale di famiglià’. ”Anzi, se come
dice ‘sa delle cosè – prosegue la nota dei Ds – perchè dai magistrati non è
già andato? Forse perchè è più comodo usare la televisione per minacce e
allusioni ricattatorie contro l’opposizione? In ogni caso Berlusconi e chi per
lui sappiano che noi non abbiamo nulla da temerè’