Attualità

Confcommercio, Ricucci per 5 ore davanti a pm romani

Roma, 21 dic.
(Adnkronos/Ign) – Stefano
Ricucci è stato interrogato per più di 5 ore al Palazzo di Giustizia di Roma.
L’immobiliarista romano risulta indagato, insieme al presidente della
Confcommercio Sergio Billè, per appropriazione indebita nell’ambito dell’inchiesta
che ha puntato i riflettori sulla compravendita di un immobile in via Lima,
destinato a diventare la nuova sede di Confcommercio. Lo hanno ascoltato i
pubblici ministeri Giuseppe Cascini e Vincenzo Sabelli che insieme con il
procuratore aggiunto Achille Toro stanno svolgendo l’inchiesta. Massimo riserbo
sull’esito dell’interrogatorio.

Al centro della vicenda giudiziaria i ”prelievi” che Sergio Billè avrebbe
fatto dal cosiddetto ‘fondo del presidentè dove confluivano le somme
accantonate annualmente dalla Confcommercio per sostenere spese di
rappresentanza e di necessità straordinarie. Secondo il calcolo fatto dagli
investigatori in questo fondo confluivano non meno di 20 milioni di euro l’anno
e il ”saccheggio” avrebbe comportato un’uscita del 75% delle somme
annualmente depositate. Nei giorni scorsi la Procura di Roma aveva disposto
sequestri e perquisizioni che hanno portato, tra l’altro, al blocco di azioni
per 39 milioni di euro di proprietà di Stefano Ricucci e che rappresentavano
l’anticipo datogli da Billè per l’acquisto del palazzo di via Lima.

Ma al centro dell’interrogatorio dell’immobiliarista potrebbero esserci anche
altri risvolti riguardanti l’attività svolta da Ricucci a proposito della
scalata Rcs e ad altre indagini relative a bilanci gonfiati, false fatturazioni
e altro su cui si è soffermata l’attenzione della Procura della Repubblica di
Roma.

Allontanati dal secondo piano del Palazzo di Giustizia i giornalisti che
seguivano l’interrogatorio. L’ordine di allontanare i giornalisti è stato dato
dal pubblico ministero Giuseppe Cascini ai carabinieri.

Dopo l’autosospensione, intanto, il presidente dei commercianti Sergio
Billè
scrive una lettera ai soci, riunitisi oggi in
assemblea. ”Nella lettera Billè ha ammesso di essersi fidato di Ricucci e che
questo era stato un grande errorè’, ha riferito il presidente della
Faid-Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli. L’assemblea di Confcommercio,
intanto, ha preso atto dell’autosospensione del presidente Billè e ha chiesto
al vicepresidente vicario Carlo Sangalli di assumere la reggenza della
Confederazione.

Intanto, il Garante delle Privacy ha stabilito il parziale accoglimento del
reclamo con il quale Stefano Ricucci e Anna Falchi lamentavano l’indebita pubblicazione,
nell’agosto scorso, da parte di alcuni quotidiani del testo di intercettazioni
telefoniche, nell’ambito del caso Antonveneta, che li riguardavano. Decidendo
sull’istanza il Garante, per quanto riguarda le intercettazioni relative
all’attività imprenditoriale di Ricucci, sottolinea che nessuna censura puo’
adottarsi in quanto i servizi pubblicati da diversi giornali ”attengono ad una
questione che ha avuto notevole rilievo per l’opinione pubblica sul piano anche
internazionalè’ percio’ ”l’interesse pubblico connesso alle vicende per le
quali è stato instaurato il procedimento penale ha giustificato la diffusione
dei dati personali non essendo risultata illecita l’acquisizione da parte dei
giornalisti”. Diverso invece il discorso relativo alla pubblicazione di conversazioni
di natura strettamente privata pubblicate nell’agosto scorso soltanto dal
quotidiano ‘La Repubblicà. Conversazioni riguardanti la sfera affettiva
dell’imprenditore e dell’attrice nonchè la possibile vendita all’asta di un
cinema a Roma. Questa parte del reclamo è stata ritenuta fondata con il
conseguente divieto a ‘La Repubblicà dell’ulteriore ”diffusionè’.

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