Attualità

Tav, scontri a Venaus: 15 feriti. Pera e Casini: ”Sì al dialogo, ma isolare i violentì’

Roma, 8 dic. Di nuovo scontri
in Val di Susa
tra manifestanti no-tav e forze
dell’ordine. Quindici feriti è l’ultimo bilancio degli scontri in corso a
Venaus durante la manifestazione contro la costruzione dell’Alta velocità. Due
i dimostranti che hanno riportato contusioni, mentre sono 13 gli appartenenti
alle forze dell’ordine che hanno riportato traumi da lanci di pietre. Si tratta
di quattro poliziotti e 9 carabinieri, feriti in parte al Bivio Passeggeri e in
parte al sito del cantiere. La situazione rimane molto tesa, le forze
dell’ordine, accerchiate dai manifestanti, stanno presidiando le atrezzature
del cantiere, dopo l’occupazione da parte di migliaia di persone dei terreni
dove dovranno cominciare i lavori della Tav. I dimostranti e gli agenti si sono
scontrati al bivio Passeggeri che conduce a Venaus. Attimi di tensione si sono
registrati quando alcuni dei manifestanti, che stavano partecipando al corteo
partito questa mattina da Susa, hanno cercato di sfondare il cordone delle forze
dell’ordine e di accedere al sito dei cantieri per la costruzione della linea
ad alta velocità Torino-Lione. Sono stati lanciati anche fumogeni in direzione
di polizia e carabinieri. Parte del corteo si è diretta poi verso l’Autostrada
A32. Si stima che i manifestanti siano circa 25 mila e siano diretti a Venaus
in ordine sparso, attraverso i sentieri della zona, per aggirare il blocco.
Intanto dal presidente della Comunità montana della Val di Susa, Marco Carena,
è arrivato un nuovo invito alla calma. Dopo i disordini il corteo anti-Tav ha
ripreso il suo corso. E a quanto si apprende, alcuni manifestanti avrebbero già
occupato parte del sito dei cantieri della linea ad alta velocità. La
situazione, in Valle di Susa, è molto tesa, e continua ad arrivare molta
gente.

Dal fronte politico intanto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
ha ribadito che ”la Tav è un’opera cui non si puo’ rinunciare e che ha tutte
le garanzie dal punto di vista ambientalè’. Sulla questione è intervenuto
stamani anche il presidente del Senato, Marcello Pera.
La situazione creatasi in Val di Susa richiede ”un confronto serrato ed un
dialogo con le autorità locali”, ma tenendo presente che ”vanno isolati e
combattuti” eversori e violenti e occorre considerare che lo sviluppo
economico è una priorità, ha affermato Pera.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il
Presidente dell’altro ramo del Parlamento, Pier Ferdinando
Casini
. ”Dialogo e legalità”, secondo Casini
costituiscono il binomio inscindibile per affrontare la situazione creatasi in
Val di Susa. ”Dialogo -avverte il numero uno dell’Assemblea di Montecitorio-
non puo’ essere cedimento delle autorità pubbliche rispetto all’assunzione
delle proprie responsabilità”

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