Aborto, Cei: ”Il problema resta gravè’
Roma, 29 nov. ”Oltre
alla mancanza di politiche organiche a sostegno della natalità, resta grave
nel nostro Paese il problema della soppressione diretta di vite innocenti
tramite l’aborto, dietro al quale spesso ci sono
gravi drammi umani ma a cui, a volte, si ricorre con leggerezzà’. E’ quanto si
legge nel documento del Consiglio episcopale permanente intitolato ”Rispettare
la vità’ reso noto oggi in vista della giornata della vita che verrà
celebrata il prossimo 5 febbraio.
Il documento torna dunque a riaprire il dibattito sull’aborto, ponendo in
termini molto netti la questione e definendo grave il problema ”della
soppressione delle vite umane innocenti” in Italia. ”Vanno valorizzati quegli
aspetti della stessa legge 194, che si pongono sul versante della tutela della
maternità e dell’aiuto alle donne che si trovano in difficoltà di fronte ad
una gravidanza. Davanti alla piaga dell’aborto tutti siamo chiamati a fare ogni
sforzo per aiutare le donne ad accogliere la vità’. ”Rispettare la vita, in
questo contesto, significa anche fare tutto il possibile per salvarlà’ si
legge ancora nel messaggio dei vescovi. ”Quando pensiamo a un nascituro –
continua il testo – vogliamo, percio’, pensare a un essere umano che ha il diritto, come ogni altro
essere umano, a vivere e a ricercare la libertà e la felicità”. ”Rispettare
la vita significa, ancora, mettere al primo posto la personà’ scrivono poi i
vescovi e aggiungono: ”La persona governa la tecnica, e non viceversa; la
persona, e non la ricerca o il profitto, è il fine. Chiedere l’abolizione di
regole e limitazioni che tutelano la vita fin dal concepimento in nome della
libertà e della felicità è un tragico inganno, che produce al contrario la
schiavitù e l’infelicità di chi lascia che a costruire il futuro siano da un
lato i propri desideri soggettivi, dall’altro una tecnica fine a se stessa e
sganciata da ogni riferimento etico”.
Nei giorni scorsi il cardinale Ruini aveva ricordato che anche il ricorso alla
pillola RU-486 era una forma grave di aborto. Il cardinale aveva sottolineato
di fronte all’assemblea generale dei vescovi come fosse preoccupante il
”segnale che viene dalla corsa, in atto in alcune regioni, ad introdurre l’uso
della pillola abortiva RU-486. Si compie cosi’ un ulteriore passo in avanti nel
percorso che tende a non far percepire la reale natura dell’aborto, che è e
rimane soppressione di una vita umana innocentè’. Sulla questione della
pillola RU-486 si era poi aperta una discussione aspra perchè diverse regioni
avevano chiesto di avviare la sperimentazione della pillola nelle loro
strutture sanitarie. ”La vita umana – afferma oggi il vertice della Cei nel
testo – viene prima di tutte le istituzioni: lo Stato, le maggioranze, le
strutture sociali e politiche; precede anche la scienza con le sue
acquisizioni”.
Dai vescovi infine giunge una presa di posizione contraria ai matrimoni fra coppie
miste islamo-cristiane: ”L’esperienza maturata negli anni
recenti -dice la nota della Cei- induce in linea generale a sconsigliare o
comunque a non incoraggiare questi matrimoni”. In generale, afferma il
documento ”Le coppie miste di cattolici e musulmani che intendono oggi formare
una famiglia, alle difficoltà che incontra una qualsiasi altra coppia, devono aggiungere
quelle connesse con le profonde diversità culturali e religiosè’.